Una squadra in rosa per rilanciare il Savini
Dalla pasticcera alla sommelier, una squadra in rosa affianca lo chef Giovanni Bon
«Hanno una marcia in più. Ecco perché per il Savini, a parte lo chef Giovanni Bon, punto sulle donne. Come Elisa Sommariva, la pasticcera, e Valentina Fusco, maitre e sommelier». L’imprenditore «femminista» è Sebastian Gatto, impegnato a riportare il celebre ristorante in Galleria ai fasti dei tempi che furono. Savini vuol dire storia, arte, cultura, musica, industria, moda, finanza. Vuol dire Milano. E la famiglia Gatto, che ha rinnovato il contratto d’affitto con il comune per altri 12 anni, lo sa bene. La Galleria, rispetto al 1867, anno dell’inaugurazione e della nascita della birreria che diverrà il Savini, è cambiata, ma resta il grande palcoscenico della città.
Gatto, 35 anni, studi alla Bocconi, origini agrigentine, con il Savini ha uno stretto rapporto familiare: suo padre Giuseppe ha aperto a Londra il Savini at Criterion, in Piccadilly Circus. Normale che voglia far splendere l’originale, soprattutto adesso che in Galleria, con Carlo Cracco e altri prestigiosi nomi della scena gourmand, la concorrenza è stimolante. Lo chef Bon, che viene dalla premiata scuderia Claudio Sadler, governa la cucina dal 2010. Ha svecchiato il menu intercettando le suggestioni contemporanee senza scimmiottarle. Le due donne in squadra sviluppano l’accoglienza in sala, punto debole di tanti ristoranti blasonati, e l’arte della pasticceria. La pastry chef Sommariva, milanese, 24 anni, formata alla scuola di Luca Montersino, guida una brigata tutta femminile. «Con il suo arrivo», dice il patron, «la nostra pasticceria vive un rinnovamento che esprime sensibilità femminile, sia per i dolci mignon da asporto al caffè, sia per i dessert monoporzione del ristorante». Colori dominanti rosso e oro, a significare la sontuosità del luogo. Il Savini ha due aree: il lussuoso ristorante al primo piano, con il tavolo 7 dedicato a Maria Callas, e il Caffè Bistrot. Introdotta da pochi giorni una lista di sette cocktail, studiati in omaggio alla storia del locale e della Galleria. Costa una follia sedersi al Savini? No. Menu a partire da 95 euro.