SE LA SCRIVANIA DI NAPOLEONE È «PARCHEGGIATA» IN COMUNE
Barriere verticali ed orizzontali — barriere fisse a terra divelte lasciando buchi sopraelevati — griglie, impedimenti materiali e psicologici per gli ammalati ortopedici. E poi l’uso e l’abuso di posteggio di biciclette e motori: una trappola pericolosa. Non ci crede? Basta farsi una passeggiata in zona Vigentino. Ma gliela sconsiglio se è un ammalato ortopedico. Mettiamola in musica, chissà che la capiscano meglio: Madamina, il catalogo è questo; delle buche profonde in Milano; un catalogo esso è che ho fatt’io; Osservate, leggete con me. In Adriano seicento e quaranta; In Mamete duecento e trentuna; cinquecento Padova, Giulietti novantuna; Ma in città... son già più di un milione e tre. Non rimpiango gli anni lontanissimi in cui, talvolta, anche ogni tre mesi, le strade nuove di zecca venivano ri-asfaltate da capo, senza alcun motivo razionale. Ma le buche di cui ti lascio testimonianza gridano vendetta e inducono anche nei più miti le peggiori imprecazioni.
C’è un malcontento che cresce dal basso mentre Milano vola. La cura delle strade necessita di una messa a punto, anche con gli appalti al ( troppo) ribasso. Il Corriere ha pubblicato ieri l’elenco delle strade a rischio: una mappa
Scrittoio storico Caro Schiavi, chiedo tramite il Corriere che fine ha fatto la mitica scrivania ottocentesca del principe degli ebanisti Maggiolini che fino a qualche anno fa era negli uffici di Palazzo Marino. Ho un ricordo personale e credo che un mobile così importante meriti un posto decoroso.
Caro De Ponti, confesso che mi ha messo in difficoltà, anch’io ne avevo perso la memoria. Poi ho trovato in archivio un ritaglio del Corriere, che risale a più di vent’anni fa: dietro la scrivania sedeva l’assessore ai Lavori pubblici della giunta Formentini, Paolo Vantellini. La didascalia, un po’ criptica, diceva che era arrivata «per uno strano giro da Palazzo Reale». La scoperta l’aveva fatta il grande critico Federico Zeri su Rai1. Sono andato a cercarla in Comune. Pochi se la ricordavano. Poi, gentilmente, siamo stati indirizzati negli uffici attigui a Palazzo Reale, assessorato Cultura. Eccola, nella foto di Matteo Corner, la scrivania che Maggiolini realizzò per Napoleone incoronato a Milano re d’Italia nel 1805. Appoggiata a una parete, senz’arte né parte. Credo sia stata giudicata poco funzionale per un pc. Nel 1994, lo storico segretario del Corriere, Luciano Micconi, esperto di antiquariato, scrisse: «Quella di Palazzo Marino è la copia perfetta della scrivania con i preziosi intarsi costruita appositamente per l’arciduca Ferdinando d’Asburgo. Il Maggiolini dovette approntarla in otto giorni per la cerimonia...». È un pezzo di storia, meriterebbe un posto migliore.
gschiavi@rcs.it
Un mio amico che sta in periferia a Milano l’altra sera è stato derubato dello zaino, che conteneva documenti e chiavi di casa. È andato al commissariato di polizia per la denuncia, ma l’ha trovato chiuso. Così ha scoperto che a Milano, da una certa ora in poi e per tutta la notte, funziona solo la questura centrale, in via Fatebenefratelli. Dunque, se vi derubano, vi aggrediscono o vi stuprano e volete fare la vostra denuncia sappiate che in zona da una certa ora in poi troverete le porte chiuse. A Milano. Dovrete andare in Centrale. Come ha fatto il mio amico, trovando una lunga coda di denuncianti. E come ha fatto un signore di Sesto San Giovanni, anch’egli derubato fuori orario.
I tagli nella Pubblica amministrazione non risparmiano nessuno. Ma sulla sicurezza non c’è spending review che tenga. Certi commissariati forse andavano davvero chiusi, ma si deve creare un’alternativa efficiente.