Gli skateboard prodotti a Monza amati dai surfisti di Malibù
Pezzi unici fatti a mano. L’artigianato brianzolo conquista la California
MONZA
Si parte dalla scelta del legno massello. Deve essere di frassino, selezionato dai migliori alberi. Quindi si passa al taglio della sagoma che valorizzi la fiamma del legno, alla piallatura, alla rifinitura con carta vetrata, ai fori per montare il truck, i cuscinetti e le ruote. Così, nello studiobottega di via Pompei, uno spazio industriale al confine tra Monza e Concorezzo, Nicolò Formenti fa nascere i suoi skateboard.
Ventinove anni, una laurea triennale in lingue e una specialistica in marketing in dirittura d’arrivo, con gli esami preparati tra un disegno di una nuova collezione e l’altro, Nicolò si è inventato un mestiere che in pochi anni ha già dato grandi soddisfazioni. «Ho iniziato cinque anni fa insieme agli amici, Alessandro Mitola e Andrea Pinca, tutti autodidatti. Avevamo visto un video in Rete su come creare il proprio skate, volevamo realizzare un prodotto artigianale e di qualità. Pezzi unici ispirati alle prime tavole degli anni Sessanta-Settanta, dal surf tra le onde alle strade cittadine. Da quel momento abbiamo iniziato a ragionare su come creare un nostro skate, quale filosofia seguire per realizzarlo e che tipo di brand crearci attorno. Abbiamo lavorato al prototipo, testato il legno, il grip, la miscela per i colori, l’hardware da abbinare. Nel 2013 abbiamo aperto una società».
Nicolò non è mai stato un campione di acrobazie con lo skate «ma mi sono sempre divertito ad usarlo come mezzo per spostarmi in città, emulando mio fratello maggiore». Da qui la voglia di personalizzate le tavole, scegliere i colori, creare motivi e disegni originali, per fare in modo che ogni cruiser sia davvero unico, in una parola «Atypical», proprio come recita il brand degli skate made in Monza, dove anche un’imperfezione diventa valore aggiunto.
Mentre racconta la sua avventura imprenditoriale, Nicolò mostra gli skate della nuova collezione disposti ad asciugare. Hanno colori pastello sulle tonalità del rosa, disegni geometrici ottenuti sovrapponendo strisce di scotch, sono stati richiesti da un negozio sulla Pacific Coast di Malibù, regno dei surfisti. Tutt’intorno ci sono le tavole grezze che devono ancora prendere forma, l’odore del legno lavorato, dei colori acrilici, della resina epossidica usata per preservare le grafiche nel tempo e dagli agenti esterni.
Il laboratorio attiguo è una bottega di pittura e restauro di mobili dove i corsisti vengono ad imparare i segreti della finitura a cera e delle dorature. Un bel mix di saperi antichi e moderni. «Proprio alla bottega del restauro ho affinato il gusto per i colori e gli abbinamenti — spiega Nicolò Formenti —. Non ho fatto studi artistici, ma mi affido al buon gusto».
La grafica è ciò che distingue ogni tavola: «La prima idea è uno schizzo a mano su un foglio — spiega il giovane artigiano monzese —, poi passo al computer. Ho fatto un corso di grafica che mi ha aiutato molto a capire se la mia idea iniziale possa effettivamente essere realizzata e diventare una collezione».
Le tavole si possono acquistare online con prezzi che vanno dai 100 ai 270 euro. Gli ordini sono arrivati subito dall’estero, soprattutto Francia, Gran Bretagna ma anche Stati Uniti, Colombia e Singapore. Oggi il mercato italiano rappresenta il 50% del fatturato con una rete di distributori in crescita. Tra i clienti non solo appassionati di skate, ma anche chi li apprezza come elementi decorativi di arredo per locali di tendenza.
Anche il mondo della moda ha mostrato curiosità per gli skate monzesi: «Abbiamo realizzato un evento con Fratelli Rossetti che promuovono l’artigianalità contemporanea nel loro negozio — spiega l’imprenditore monzese — e i nostri skate hanno abbellito le vetrine. Ora stiamo collaborando con lo stilista Fausto Puglisi». Un sogno da realizzare? «Più skate park in Italia e meno buche sulle strade».