Corriere della Sera (Milano)

Avion Travel «Privé» «Guardiamoc­i negli occhi»

Peppe Servillo: «La morte di Fausto ci ha disorienta­to ma la musica salva»

- di Paolo Carnevale

Il 5 ottobre del 1980 è la data del loro primo concerto in piazza a Caserta per Radio Città Futura. Le prove le fanno in un garage, in seguito vengono ospitati nello studio del chitarrist­a Fausto Mesolella, accolto a pieno titolo nella piccola orchestra, che prende il nome da un’agenzia di viaggi. Così inizia l’avventura musicale degli Avion Travel, che a distanza di 15 anni dal loro ultimo album di inediti «Poco mossi gli altri bacini», sono tornati con «Privé», uscito il 18 maggio. Mesolella, scomparso nel 2017, non c’è più, e dopo un periodo di riflession­i, la sua «famiglia artistica» ha preparato un tour che prende il via sabato all’Auditorium Fondazione Cariplo con la new entry di Duilio Galioto alle tastiere. Al comando c’è ancora il cantante, attore, compositor­e e sceneggiat­ore, Peppe Servillo.

Perché ci avete messo così tanto per realizzare un nuovo disco di inediti?

«Dal 2004 abbiamo lavorato ad altri progetti. Un disco dedicato a Paolo Conte e uno a Nino Rota. E poi tante espeFausto rienze personali diverse, anche teatrali, che ci hanno ricondotto nel 2014 al “Retour”, con cui abbiamo trovato di nuovo complicità. Poi il 30 marzo dello scorso anno ci siamo visti la prima volta tutti insieme per ascoltare le canzoni e per pianificar­e una pubblicazi­one. Proprio nel pomeriggio di quel giorno ci ha lasciato. Un fatto tragico che all’inizio ci ha disorienta­to, ma alla fine la musica ti consente di accettare gli eventi dolorosi e di superare una perdita».

Cosa vuol dire«Privé»? «In questo periodo in cui si parla molto di violazione della privacy e in cui i social network hanno preso il sopravvent­o su tutto, sembra quasi che l’esibizione del privato debba essere una condizione necessaria. Così abbiamo sentito la necessità di raccontare le fragilità di un uomo per leggere vicende collettive, ritrovando con la musica una forma di intimità e un confine tra pubblico e privato».

Qual è il vostro nuovo linguaggio musicale?

«Intanto c’è l’elogio della parola, cercando di ridarle senso in un mondo pieno di immagini volgari e senza significat­o. E poi ci sono due anime che si scontrano nel disco, una amara e inquieta, l’altra dolce e solare. Alcune canzoni seguono un’armonia, altre sono figlie degli anni 70 e hanno un disordine interno». Due anime a confronto che vedremo anche sul palco?

«Sì. Il palco è sempre il momento della verità, perché il pubblico è fatto di persone che ti guardano negli occhi, non è un’identità astratta che corre sul web».

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 ??  ?? Line up La piccola orchestra degli Avion Travel (primo a sinistra, Peppe Servillo)
Line up La piccola orchestra degli Avion Travel (primo a sinistra, Peppe Servillo)

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