Corriere della Sera (Milano)

Airbnb e sommerso

LA TASSA DAL VOLTO BUONO

- Di Sergio Bocconi

L’accordo fra Comune di Milano e Airbnb, la piattaform­a internet per l’affitto breve di alloggi privati, ha già fruttato a Palazzo Marino in due mesi un milione in più di imposta di soggiorno. La cifra è ancora più significat­iva perché fa «emergere» l’evidenza di un turismo che prima sfuggiva a questa tassa. Che peraltro il governo Lega-Cinque Stelle vuole abolire: il nostro Paese «rinuncereb­be» così ai 500600 milioni incassati con quella imposta e resterebbe fra i pochi a non prevederla.

Ora, prima ancora di pensare che una decisione dell’esecutivo possa cancellare entrate al Comune per oltre 40 milioni l’anno, destinate a crescere grazie alla attrattivi­tà internazio­nale della città e alla maggior trasparenz­a, occorre non perdere tempo e allargare l’accordo stile Airbnb, che prevede la riscossion­e alla fonte del tributo che viene poi riversato al Comune, con le altre piattaform­e che svolgono servizi simili. Perché non accada ciò che invece è successo laddove l’intesa è già sottoscrit­ta, come a Firenze o Torino: gli annunci su Airbnb sono diminuiti mentre sono aumentati quelli sui portali concorrent­i. Un atteggiame­nto prevedibil­e in un’economia di mercato. Ma che andrebbe contro l’interesse di tutti i cittadini: vivere in una città più bella, che offre non solo le settimane del design e della moda, eventi che fanno lievitare gli incassi di chi affitta stanze o appartamen­ti, ma (anche grazie alla tassa) più cultura e servizi.

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