Vandali in aula Scontro politico
Vandalismi all’Omnicomprensivo: la dirigente Centemero (FI) attacca il presidente Pd della Provincia
I vandali hanno devastato (ancora) il centro scolastico omnicomprensivo di Vimercate, il più grande della Brianza. La Provincia non ha i soldi per le riparazioni e la preside Elena Centemero, ex deputata di Forza Italia, attacca il presidente (Pd).
VIMERCATE (MONZA) Pareti di cartongesso sfondate, lampade delle pensiline strappate, casse audio e un defibrillatore rubati, bivacchi in aule, palestra e spazi all’aperto danneggiati pesantemente. Settimana scorsa un raid vandalico ha devastato, la notte prima dell’ultimo giorno di scuola, il centro scolastico omnicomprensivo di Vimercate: un mega plesso con quattro scuole, con oltre 4.500 studenti su un’area di oltre 90.000 metri quadrati. È il più grande tra i 48 istituti scolastici superiori della Brianza. Ed è l’unico periodicamente devastato dai vandali, con danni per decine di migliaia di euro. Tutti sul conto della Provincia di Monza, che ha per legge in carico le scuole superiori, ma che quasi non ha i soldi per far fronte neppure all’ordinario, tantomeno alle emergenze. Eppure l’altro giorno, mentre i tecnici provinciali erano a scuola per far la stima dei danni, Elena Centemero, già onorevole nelle file di Forza Italia, preside di uno degli istituti, il Vanoni, ha deciso di scrivere una lettera ai giornali per far conoscere il suo sdegno per la situazione complessiva del centro scolastico, chiamando in causa il presidente provinciale Roberto Invernizzi (Pd): «Le scuole presenti all’Omnicomprensivo — scrive la preside — si stanno da tempo impegnando per migliorare l’offerta formativa. Sono scuole d’eccellenza ma di fronte a tutto questo la Provincia con il suo presidente non si impegna ad un intervento decisivo, ricercando risorse, sostenendo sicurezza e trasporti e soprattutto progettando un futuro. Per questo chiedo a tutti i sindaci del territorio di sostenere con forza le nostre richieste. Aspettiamo risposte concrete e non le solite risposte dei politici».
Ma dalla Provincia il presidente Invernizzi non ci sta. Ha fatto notare che «mi sarei aspettato una telefonata piuttosto che una lettera ai giornali», e allora ha a sua volta risposto con una lettera aperta: «La notizia dell’ennesimo raid vandalico all’Omnicomprensivo di Vimercate è stata un duro colpo che fa male e provoca nel contempo tanta rabbia. Ed altrettanto sgomento mi ha lasciato ciò che è successo dopo. Sto assistendo ad attacchi diretti ad una istituzione da parte di altre istituzioni. Minacce di azioni eclatanti, l’identificazione di un nemico su cui scaricare responsabilità per sentirsi tranquilli ed adeguati. Mentre l’Ufficio tecnico provinciale è intervenuto per ripristinare le situazioni più pericolose e sta finendo la conta dei danni, circa cinquemila euro di soldi pubblici, leggo che secondo la preside la Provincia è assente ed ha abbandonato la struttura già da tempo: mi sembra giusto ricordare che solo nel 2017 sono stati investiti 261 mila euro per le manutenzioni straordinarie e nel bilancio appena presentato sono stati inseriti oltre tre milioni per l’adeguamento della struttura di Vimercate. Presiedo un ente non ricco ma che per l’impegno dei suoi lavoratori merita rispetto. Soprattutto da chi rappresenta altre istituzioni». Polemica chiusa? Nemmeno per sbaglio perché la preside Centemero ha immediamente rilanciato: «Allora serve un tavolo con Regione e Comuni, servono fondi, serve un progetto complessivo per la struttura. Da subito chiediamo almeno telecamere, un cancello elettrico, un custode. Qui da tempo i vandali possono entrare e fare quel che vogliono».
Immediata la nuova replica di Invernizzi: «Qui non c’è più solo un problema di sicurezza. C’è un problema di educazione, di mancanza di senso civico. Anzi, mi permetto di dire che non è cercando di trasformare il Centro in un carcere con telecamere e sbarre che si risolve il problema. Basta con lo scaricabarile. Ognuno deve prendersi la propria responsabilità, cercando la collaborazione, non lo scontro istituzionale».
Polemiche Centemero: «Non siamo tutelati». Invernizzi: «Rispettare le istituzioni»