Tre giorni di festa per Radio Popolare
Nel parco dell’ex Pini concerti e dibattiti
Un brindisi lungo un fine settimana. Animerà il parco dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini da domani a domenica «All You Need is Pop», la festa di Radio Popolare: tre giorni di concerti, incontri, film, iniziative per bambini, per condividere lo spirito dell’emittente fondata nel 1976. Il programma vede tra i protagonisti il giornalista che per primo diresse Radio Popolare, Piero Scaramucci: domani alle 18 lui, il sociologo Guido Viale e altri ripercorreranno la storia del Sessantotto con un focus sul ruolo delle donne. Tema, questo delle battaglie femminili, che ricorre nel palinsesto di «All You Need is Pop» in più forme. Con gli spettacoli teatrali «Nome di battaglia Lia», sulla partigiana Gina Galeotti (domani, ore 22.30), e «Dora pro nobis» di Concita De Gregorio, sulla fotografa e poetessa, amante di Picasso, Dora Maar (sabato, ore 21.30). Con la testimonianza, nell’ambito di un dibattito a più voci, di Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido dal suo ex nel 2013, oggi deputata del Pd (sabato, ore 18). Con un recital sulle relazioni di coppia di Lella Costa (domani, ore 21.30). «Oggi molte delle conquiste per cui le donne hanno lottato non sembrano più scontate», osserva l’attrice milanese. «Siamo a un bivio: la scelta del governo Conte di affidare le Pari Opportunità a un uomo provoca un po’ di smarrimento, ma mi conforta che ultimamente si sia parlato di molestie come mai prima, perché è essenziale capire che la violenza non è solo femminicidio, ma nasce prima, in una cultura che ancora troppo spesso riduce le donne a oggetti».
Altro fil rouge dell’evento sarà il tema dei migranti. Qui vale la pena segnalare l’incontro «Vecchie frontiere, nuovi muri: l’immigrazione in Europa», che sabato alle 15 vedrà confrontarsi vari addetti ai lavori, tra cui Giorgia Linardi, portavoce di SeaWatch, organizzazione umanitaria che svolge attività di soccorso nel Mediterraneo. E ancora, domenica alle 16.30, la performance del francese, siciliano d’adozione, Sandro Joyeux, «il musicista vagabondo», che nei mesi scorsi ha tenuto una serie di concerti per i rifugiati. «Ho iniziato a viaggiare da bambino con il Coro della Radio nazionale francese, poi ho proseguito suonando in Europa, in Africa… E infine in Italia, per esempio nelle campagne di Rosarno, a sostegno dei braccianti stranieri». All’ex Pini Joyeux canterà in 10 lingue, accompagnando il pubblico in un viaggio nelle note del Mali, del Senegal e di altri Paesi. Un momento di solidarietà in linea con una festa in cui la musica gioca un ruolo di primo piano: se domani alle 20 si aprirà con il tango dei Plaza Francia, sabato alle 22.30 toccherà ai Punkreas, mentre poco prima, alle 19.30, uno dei cantautori più apprezzati del momento, Brunori Sas, si racconterà e regalerà ai fan qualche suo brano in acustico.
Fil rouge
Le battaglie femminili saranno al centro di molti spettacoli, tra cui il recital di Lella Costa