Sentinelli, raffica di minacce al fondatore
Paladini arruolato da Majorino: consulente anti-odio
Luca Paladini, fondatore del movimento I Sentinelli, da mesi è oggetto di messaggi violenti e di gravi minacce sui social network e su Messenger. Oggetto degli attacchi anche il suo compagno e sua madre ottantenne. Sulla vicenda stanno indagando la Polizia postale e la Digos, per rintracciare l’autore (o gli autori) che si è servito di duecento profili diversi.
Arrivano sui social e su messenger, soprattutto nel cuore della notte. Messaggi violenti. Aggressivi. Spesso accompagnati da immagini macabre. Minacce di botte, e di morte. Attaccano Luca Paladini, fondatore del movimento Sentinelli di Milano, e il suo compagno Luca Caputa Curcio. E da qualche giorno anche sua madre, che ha più di ottant’anni.
«Abbiamo osservato il tragitto che fai per tornare a casa dal lavoro, ti romperemo le ossa»; «Siete condannati a subire un pestaggio che ricorderete per tutta la vita, sempre che sopravviviate»; «Sputerai tutti i denti e tutto il sangue di m… che hai in corpo»; «La colpa se esisti è di tua madre che ti ha partorito e deve morire subito»; «Sappiamo dove abita, le faremo visita a casa, magari dicendole che dobbiamo sistemare il contatore del gas». Da tre mesi sono al lavoro la Polizia Postale e la Digos, per cercare di rintracciare l’autore d’odio che si è servito finora di duecento diversi profili, tutti troll, tutti falsi. L’indagine è in corso, per ora nessun risultato. «Quando ci sono di mezzo i social network, i tempi possono allungarsi. Dall’America c’è un call center che tende a derubricare gli attacchi come diffamazione e quando si arriva a considerarle minacce di morte, dunque reato, la fila d’attesa è lunga, ci sono le richieste di tutti i Paesi», spiega chi è all’opera sul caso.
L’appello arriva anche dall’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino: «Mi auguro che non si sottovaluti la portata di questo attacco d’odio. È la punta di un iceberg, un caso esemplare da trattare con massima attenzione — sottolinea l’assessore —. Intendiamo coinvolgere Paladini come testimonial contro ogni forma di discriminazione. Venerdì partono gli eventi del Milano Pride, nei mesi a venire sarà una sorta di consulente esperto nei temi dell’omofobia, del cyber bullismo e dei diritti civili, che intendiamo affrontare con decisione ancora maggiore», dice Majorino. E anticipa che il Comune lancerà a breve un bando ad hoc da 400 mila euro per finanziare progetti contro le discriminazioni.
La persecuzione è iniziata a marzo, quando Paladini ha denunciato il fotomontaggio della testa insanguinata della ex presidente della Camera Laura Boldrini, contribuendo all’identificazione dell’autore. Da lì centinaia di minacce: prima solo contro di lui, poi anche contro i suoi cari. Duecento profili falsi, con il sospetto che si tratti di un unico gruppo di persone, senz’altro ossessionate e forse collegate proprio a chi pubblicò la foto di Boldrini. Un mese fa, alla manifestazione dei Sentinelli in piazza Scala, parteciparono 3 mila persone. «Continuiamo a denunciare, ogni giorno — dice Paladini —. Siamo spaventati, non certo arresi».