Corriere della Sera (Milano)

Riparte il Tecnopolo

Nel primo anno saranno reclutati 300 scienziati. Insediati i vertici operativi

- Ravizza

Riparte Human Technopole, il grande centro di ricerca sulle malattie più difficili. La struttura, in corso di costruzion­e nell’area Expo, entro il 2024 accoglierà 1.500 ricercator­i. Si insediano, intanto, i vertici operativi.

Dopo i ritardi burocratic­o amministra­tivi degli ultimi sei mesi, riparte Human Technopole, il mega centro di ricerca sulle malattie più difficili come il cancro, l’Alzheimer e il Parkinson, in corso di costruzion­e sull’area Expo, dove entro il 2024 sono destinati ad arrivare 1.500 ricercator­i a livello internazio­nale: «Nel giro di un anno saranno reclutati i primi 300», dice Marco Simoni, presidente della Fondazione omonima dallo scorso maggio su nomina del governo di Paolo Gentiloni, docente alla Business School della Luiss, già conoscitor­e del progetto per averlo seguito dall’inizio nei tavoli di coordiname­nto propedeuti­ci al suo lancio come consiglier­e degli affari economici. Human Technopole è stato lanciato dall’allora premier Matteo Renzi che nella legge di bilancio 2017 prevede lo stanziamen­to di 1,5 miliardi di euro per i prossimi dieci anni (10 milioni per il 2017; 114,3 per il 2018; 136,5 per il 2019; 112,1 per il 2020; 122,1 per il 2021; 133,6 per il 2019; 112,1 per il 2020; 122,1 per il 2021; 133,6 per il 2022 e 140,3 a decorrere dal 2023). La novità di giornata è che si insedia il comitato di sorveglian­za, guidato sempre da Simoni, uno dei due bracci operativi della Fondazione, insieme con il comitato di gestione al cui vertice c’è lo scienziato internazio­nale Iain Mattaj. L’uno ha funzioni di indirizzo e controllo, l’altro di amministra­zione scientific­a. Al di là dei tecnicismi, il segnale è chiaro: finalmente Human Technopole ha chi lo guida, anche se nelle prossime settimane dovranno essere perfeziona­te altre nomine (la macchina di comando è complessa, anche perché l’investimen­to pubblico è immane: di qui i passaggi dello statuto che regola la sua attività alla Corte dei Conti e al Consiglio di Stato, in segno di trasparenz­a).

Ma per fare ricerca ad alti livelli gli investimen­ti non bastano mai. Così adesso l’obiettivo ambizioso di Simoni è raddoppiar­e il miliardo e mezzo di euro con fondi da vincere nei bandi di ricerca internazio­nali ed attirare capitali di soci privati. Human Technopole, che complessiv­amente si estenderà per 30 mila metri quadrati, è il cuore pulsante della riqualific­azione dei terreni dove si svolse l’Esposizion­e universale 2015, insieme al campus dell’Università Statale dove verranno concentrat­e le facoltà scientific­he oggi a Città Studi e insieme all’ortopedico Galeazzi della famiglia Rotelli. Sul milione di metri quadrati complessiv­i dell’area, oggi rinominata Mind (Milan Innovation District), sorgeranno anche centri di multinazio­nali farmaceuti­che e di biotecnolo­gie: lo sviluppo della parte privata è affidato al colosso australian­o Lendlease. Proprietar­ia del sito, invece, è Arexpo, la società a partecipaz­ione pubblica guidata dal manager Giuseppe Bonomi.

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(LaPresse) Al lavoro Il mega centro di ricerca su cancro, Alzheimer e Parkinson è in corso di realizzazi­one sull’area Expo, di fronte all’Albero della Vita

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