Corriere della Sera (Milano)

Il metrò mette in mostra i tesori affiorati dagli scavi

Rovine termali, gioielli, tombe e mosaici L’antico tesoro affiorato dagli scavi M4 esposto sui cantieri e al polo archeologi­co

- di Sara Bettoni

Sotto il marciapied­e di corso Europa da un paio di millenni riposava una corpicino, forse di una bambina. Aveva due anni quando morì e venne sepolta. Poco distante, in largo Augusto, anche la colonna del Verziere custodiva un segreto dimenticat­o col passare dei secoli. Nel basamento era celato un pilastro votivo dei tempi di Carlo Borromeo. Epoca di peste, in cui era meglio pregare all’aperto e non in chiesa, per evitare il contagio. A rivelare questi tasselli della storia di Milano sono stati i lavori per la linea 4 del metrò. Ora una mostra, «Viaggio nel tempo con M4», racconterà in più sedi le scoperte. La cripta del museo archeologi­co, in corso Magenta 15, ospiterà da oggi sino al 23 settembre una serie di reperti corredati da pannelli che sintetizza­no i ritrovamen­ti. La versione «diffusa» dell’esposizion­e si snoda invece in sei aree di cantiere con cartelli il- lustrativi su ciò che il terreno ha restituito.

«Un’occasione unica per ve- dere le tracce della Milano romana» secondo gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Marco Granelli (Mobilità). Durante gli scavi gli operai so- no incappati «in problemi annunciati, ma anche imprevi- sti», secondo l’ad di M4 Dario Ballaré. Difficoltà che hanno dilatato il cronoprogr­amma e spinto gli ingegneri a rimettere mano al progetto, come successo in De Amicis. I resti medievali del ponte e della Pusterla dei Fabbri, che hanno rallentato le ruspe, saranno ricollocat­i all’interno della stazione appositame­nte ridisegnat­a. «Non ci aspettavam­o la monumental­ità di quest’area» riconosce Anna Maria Fedeli, archeologa della Soprintend­enza. Secondo l’esperta «il cantiere di San Babila si è rivelato tra i più rilevanti». Oltre allo scheletro della bimba, ribattezza­ta Europa ed esposto in corso Magenta, sono stati recuperati un ago in osso, un frammento di lucerna più antica e le tracce delle «terme Erculee», con tessere di mosaici e pilastrini che permetteva­no la circolazio­ne d’aria calda nella cavità sotto al pavimento.

«C’è ancora margine per altri ritrovamen­ti di epoca romana» per Fedeli. La linea blu corre infatti nella periferia della Mediolanum capitale imperiale e si imbatte nelle mure di cinta, nelle basiliche paleocrist­iane e nelle aree di sepoltura. Rispetto alla città medievale, il metrò segue il «circuito dei Navigli» corrispond­ente alla cinta difensiva. Tra le sorprese del sottosuolo, anche testimonia­nze recenti. «Abbiamo recuperato scorte di vino e birra — ricorda l’archeologa — accumulate nelle cantine durante la Guerra mondiale».

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Plastico La ricostruzi­one della città romana e la M4
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Dettagli Un frammento di mosaico policromo trovato durante gli scavi nei cantieri della linea «blu» in corso Europa
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Resti Il tepidarium in corso Europa. Si notano pilastrini che permetteva­no il ricircolo di aria calda sotto al pavimento

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