Trenord e Fs concorrenti Gestioni separate di mezzi, linee e acquisti
Mazzoncini: investiremo nei nostri servizi. Lunedì nuovo assetto
«La nostra priorità è investire in servizi che gestiamo». Il futuro di Trenord è racchiuso in questa frase di Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. Le carte del nuovo assetto dell’azienda saranno scoperte soltanto lunedì prossimo, dopo che i due azionisti (Trenitalia e Fnm) avranno incontrato il presidente della Regione Attilio Fontana. Ma dai messaggi cifrati nascosti nelle dichiarazioni ufficiali traspare già una prospettiva da «separati in casa» per i due attuali partner al 50 per cento di Trenord: ciascuno gestirà le proprie linee e il proprio traffico e farà i propri investimenti esclusivamente su quelli. Piazzale Cadorna con prevalenza sulle tratte dell’area metropolitana, Trenitalia con più lunghe percorrenze. Insomma, anche se nessuno lo dice ancora, per raggiungere il (tanto) dichiarato obiettivo di dare ai pendolari lombardi un sistema ferroviario degno si punterebbe su una sorta di concorrenza in cui le due aziende cercano di soddisfare i rispettivi clienti.
«Entrambi stiamo lavorando nell’unico interesse dei cittadini che è quello prevalentemente di avere treni nuovi, — dice Mazzoncini, al termine dell’inaugurazione della nuova sede milanese di Italferr — perché quello che manca fondamentalmente oggi in Regione Lombardia è un piano di investimenti su nuovi convogli». Quindi spiega che «la soluzione che stiamo trovando spinge il più possibile agli investimenti sia come quantità sia come tempi» e che la proposta rilanciata dalla Lombardia in risposta alla richiesta iniziale di cessione della maggioranza di Trenord a Trenitalia «va incontro alle esigenze di entrambi i partner». «Aspettiamo che Mazzoncini dica di sì poi vi spiegheremo il fulcro della nostra proposta», si limita a dire il governatore Fontana. Ma intanto l’operazione è al centro della polemica politica. Il Movimento Cinque Stelle, attraverso il consigliere Nicola Di Marco, critica «le continue giravolte» sulla governance di Trenord che «mostrano la confusione gestionale che intorbidisce le acque nel settore trasporti». E il consigliere del Pd Pietro Bussolati aggiunge: «Due soggetti pubblici che stanno tenendo una trattativa segreta, se non privata. Benvenuta trasparenza».
Tra gli aspetti da chiarire entro lunedì c’è probabilmente la suddivisione delle reti e delle tratte di competenza, dei materiali e anche del personale, dal momento che attualmente molti convolgi viaggiano con equipaggi misti, formati cioè da persone assunte in passato da Trenitalia o da Fnm. Un inventario tipico in un caso di separazione. E poi ci sarà da progettare anche una «nuova» visione dell’insieme della rete ferroviaria regionale, al di là delle rispettive gestioni. Nel frattempo anche i Cgil, Cisl e Uil esprimono «forte preoccupazione» e chiedono un incontro urgente al presidente Fontana e all’assessore ai Trasporti Claudia Terzi.