Contenziosi e divieti I lidi di Como restano all’asciutto
Estate senza bagni nelle spiagge della città
COMO Estate all’asciutto per comaschi e turisti. Tra contenziosi vecchi e nuovi, bandi in fase di studio e progetti mai decollati, tuffi e nuotate nel capoluogo lariano restano un miraggio. In mancanza di alternative, c’è chi fa il bagno nel lago, ai Giardini, al Tempio Voltiano o a Villa Geno, ignorando il divieto di balneazione. La mancanza di una piscina o di un lido attrezzata dove poter fare il bagno è uno dei paradossi di una Como sempre più città turistica, presa d’assalto da visitatori italiani e soprattutto stranieri. Il caso più eclatante è quello del lido di Villa Olmo, storicamente la «spiaggia» della città. La piscina è chiusa per un contenzioso legato al bando per l’affidamento della gestione della struttura. La gara, indetta dal Comune dopo la scadenza della vecchia concessione, era stata assegnata a una società, la Sport Management, poi dichiarata decaduta per una presunta irregolarità, contestata però dai diretti interessati. Inevitabile l’avvio di una battaglia che si trascina da mesi, iniziata in inverno e proseguita senza un vincitore fino a sfociare in un’estate con le piscine a secco e il lido offlimits. Mentre pure la Procura di Como ha puntato gli occhi sul bando per la gestione e ha inviato la Guardia di finanza ad acquisire gli atti. «Un’eventuale procedura di affidamento temporaneo in attesa di un chiarimento della querelle sarebbe rischioso e abbiamo deciso di evitarlo — sottolinea l’assessore al Patrimonio del Comune di Como, Francesco Pettignano —. La scelta è stata quindi di aspettare l’esito del ricorso. È evidente che questo ha messo a rischio la stagione. Diventa difficile pensare ad un’apertura in tempi brevi, anche se non è escluso che si possa salvare almeno la parte finale dell’estate».
Da Villa Olmo a Villa Geno, dove il lido almeno è aperto, ma senza la piscina, chiusa in questo caso già da anni per un vecchio contenzioso. «Abbiamo predisposto un bando per la riqualificazione — dice Pettignano —. Gli aspiranti gestori possono partecipare presentando progetti anche importanti di rilancio. È possibile valutare l’ipotesi di chiedere l’avvio dei campionamenti dell’acqua del lago con la prospettiva di ottenere la balneabilità e offrire quindi possibilità ancora maggiori a comaschi e turisti».
Difficile ipotizzare i tempi, però. E certo non si parla della stagione in corso. Anche se il divieto esplicito di tuffarsi e nuotare in quello specchio d’acqua viene spesso ignorato
Villa Olmo e sono tutt’altro che rari i visitatori che utilizzano comunque la zona di Villa Geno, così come l’area dei giardini a lago, esattamente come se si trattasse di un lido.
E la stessa situazione si ripresenta pure nel rinnovato parco di Villa Olmo, dove i nuovissimi pannelli informativi del Comune con i divieti che dovrebbero evitare proprio l’utilizzo dei giardini come fossero una spiaggia non sembrano sufficienti a scoraggiare la folla di turisti alla ricerca di una pausa di relax e di un bagno rinfrescante. « Stiamo lavorando per mettere fine a una situazione generale che non è certo ottimale ma che parte da lontano — conclude Francesco Pettignano —. Ora si tratta con i nuovi bandi e progetti di rendere il più fruibile possibile le aree e valorizzarle, mettendo ordine un pezzo dopo l’altro all’intero quadro».