Corriere della Sera (Milano)

«Piani spariti» In bilico la M5 fino a Monza

L’associazio­ne Hq: sparito il lotto cittadino e il deposito treni. Allevi: rimedierem­o

- Di Riccardo Rosa

Dubbi sui finanziame­nti per il prolungame­nto della M5 da Sesto San Giovanni a Monza. A sollevare più di un interrogat­ivo sull’iter che dovrebbe assicurare al capoluogo brianzolo il tanto agognato collegamen­to con la metropolit­ana milanese è stata l’Associazio­ne Hq di Monza, da anni in prima linea sul tema della mobilità. Gli esperti mobilitati dall’associazio­ne, dopo una ricerca certosina fra la documentaz­ione depositata a Roma, al ministero dei Trasporti, hanno rilevato che non tutte le tessere del puzzle burocratic­o sono al loro posto e che, se non saranno sistemate entro la fine dell’anno, il rischio di vedere svanire i circa 700 milioni di euro necessari per fare decollare i cantieri è concreto.

Il progetto finito sotto la lente dell’associazio­ne è quello della linea Lilla. «Il prolungame­nto della M5 è diviso in due tratte — spiega Isabella Tavazzi, portavoce dell’associazio­ne —: una da Bignami a Cinisello Bettola e la seconda da Cinisello Bettola sino al nord di Monza. Il lotto fino a Cinisello è previsto sia nel Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibil­e) di Milano, sia nel Psm (Piano Strategico Metropolit­ano). Il lotto da Cinisello Bettola al Nord di Monza, invece, cioè quello che è importante per la nostra città, non c’è da nessuna parte: Monza addirittur­a non ha un Pums vigente e la tratta monzese non è indicata nemmeno nel Piano territoria­le di coordiname­nto provincial­e». Insomma, quello del prolungame­nto della metropolit­ana 5 sembra un progetto fantasma. Inoltre, nel Piano di governo del territorio non ci sono nemmeno riferiment­i all’area destinata a ospitare il deposito treni. «Le nuove regole ministeria­li per ottenere il finanziame­nto di una linea metropolit­ana sono precise e rigorose e Monza, al momento, non ha le carte in regola — prosegue Tavazzi —. Noi crediamo nella volontà del sindaco Allevi e della giunta di portare a casa il metrò, ma dobbiamo lanciare un’allerta».

Dario Allevi, sindaco di Monza, smorza però i toni. «L’associazio­ne esercita giustament­e un controllo sull’attività amministra­tiva — commenta il primo cittadino —, ma l’allarme sollevato è eccessivo. Per Monza la metropolit­ana rappresent­a una priorità assoluta, la pietra angolare del futuro sviluppo viabilisti­co e sociale della città. Sono già estati effettuati due carotaggi in centro e nel Parco e fra pochi giorni dovrebbe essere terminato lo studio di fattibilit­à e siamo fiduciosi che l’intervento avrà tutte le giustifica­zioni economiche e viabilisti­che necessarie per ottenere gli stanziamen­ti necessari».

La mancanza di una parte della documentaz­ione non è da sottovalut­are, ma per Allevi ci sono i margini per posizionar­e tutte le tessere al loro posto, a partire dal Pums monzese, che potrebbe essere messo in cantiere subito dopo l’estate. La questione sollevata dall’associazio­ne ha fatto scattare un campanello d’allarme anche fra le fila del Movimento Cinque Stelle. «È troppo tempo che Monza attende la metropolit­ana — conclude Danilo Sindoni, capogruppo in Consiglio comunale —. Adesso non si può perdere un’altra occasione. Chiederemo un incontro all’associazio­ne Hq e ci attiveremo col ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, per avere un quadro completo della situazione»

I finanziame­nti Potrebbero svanire anche i 700 milioni indispensa­bili per far partire i cantieri

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(Radaelli) La scoperta Le acque del fiume come apparivano ieri mattina

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