Angeli in canoa vincono a Expop
Gli Angeli dei Navigli, canoisti che si autoconvocano per ripulire le acque, hanno sbancato Expop, kermesse che premia i progetti visionari per migliorare Milano. Seconde le ciclofficine dei clochard.
Canoisti che si auto-arruolano per tenere puliti i canali, organizzando «missioni»: gli Angeli dei Navigli hanno sbaragliato tutti vincendo la settima edizione di Expop, la kermesse organizzata dall’associazione culturale Vivaio che mette in vetrina le idee visionarie per rendere Milano migliore.
Secondi arrivati i ragazzi di Ciclochard, ciclofficine gestite da senzatetto, terze le arnie urbane dei designer. Ma sul palco del teatro Franco Parenti, ieri sera, hanno tenuto banco con il pieno di voti pure gli ombrelli in sharing e «Ufo», sistema di lampioni intelligenti che regolano la luce in base ai passanti.
«Possono sembrare soltanto spunti matti ma dal 2012 a oggi i progetti selezionati ad Expop sono riusciti spesso a farsi finanziare e partire come start up», dice Andrea Zoppolato, presidente dell’associazione nata nello storico vivaio Riva, ora chiuso. Negli anni sono state lanciate la vernice che assorbe l’inquinamento (il bosco invisibile), lo scooter sharing (poi promosso dal Comune), Seeds & Chips (la manifestazione per la sostenibilità dove partecipò persino Barak Obama), Anime nascoste (mostre in luoghi insoliti). Oggi le nuove idee.
«Abbiamo iniziato raccogliendo biciclette scaraventate nei Navigli — racconta Simone Lunghi, uno degli Angeli —. Decine di milanesi ci seguono, vogliono unirsi a noi». In prospettiva, potrebbe diventare un’idea imprenditoriale. Oppure restare così, a livello di volontariato. Chi punta ad autosostenersi è invece Ciclochard, inventata da cinquanta studenti che si sono conosciuti alla onlus Adelphoi, attiva con i senzatetto. «Chi vive in strada si scorda cosa voglia dire avere responsabilità — riflette una delle promotrici, Chiara Mantellini —. Contiamo di aprire la prima ciclofficina di clochard in autunno, cerchiamo la sede».
Alveari urbani si ispira a Parigi e Berlino, dove le arnie sono diffuse in molti quartieri, in aree frequentate anche da scolaresche: «Le api sono più produttive in città che non in campagna», assicura Claudia Zanfi, paesaggista che affiderà a designer di fama la creazione delle «casette». UBrella, ombrelli in sharing, sono pensati da universitari della Bicocca, tutti pendolari: «Gli
I protagonisti acquazzoni improvvisi sono sempre più frequenti. A noi servirebbero per non bagnarci, i turisti li userebbero anche per ripararsi dal sole — è convinto Luca Vizzielli —. Per avviare il progetto in quindici metropolitane servirebbero 40 mila euro». Infine, i lampioni intelligenti di «Ufo» sponsorizzati da tre giovani — i fisici Tommaso Bernini e Niccolò Castelli e l’informatico Vittorio Gianotti, che insieme avevano fondato un’altra start up, Ticketag. «Modulando l’intensità della luce si azzerano gli sprechi risparmiando centinaia di migliaia di euro l’anno», calcolano.
«I giovani individuano problemi e propongono soluzioni mai banali, già verificate sul piano della fattibilità — chiude Zoppolato —. Sono idee replicabili a livello internazionale. Piccoli passi avanti che partono da Milano».