Bettarini junior lascia l’ospedale E gli arrestati negano l’accusa
L’indagine
Fanno scena muta i quattro fermati con l’accusa di tentato omicidio per l’accoltellamento di Niccolò Bettarini interrogati dal gip Stefania Pepe a San Vittore. Ciascuno, però, consegna al proprio avvocato l’assicurazione di non aver impugnato il coltello con il quale alle 5 di domenica scorsa all’uscita della discoteca Old Fashion sono stati inflitti otto fendenti al figlio 19enne del l’ex calciatore Stefano Bettarini e della conduttrice tv Simona Ventura. Il ragazzo ieri è stato dimesso dall’ospedale. «Ho partecipato alla rissa, ma non ho colpito con il coltello Bettarini, che non conoscevo», ha detto Alessandro Ferzoco al suo difensore, l’avvocato Mirko Perlino. Linea non dissimile per Davide Caddeo che, difeso dall’avvocato Antonella Bisogno, è sospettato di avere impugnato l’arma non ancora trovata nelle indagini, dirette dal pm Elio Ramondini, e per gli albanesi Andi Arapi (avvocato Simona Uzzo) e Albano Jakei (avvocato Daniele Barelli).