Atti sessuali con minori Condannato imprenditore
Brianza
Otto anni di reclusione per atti sessuali con minori, 65mila euro complessivi di provvisionale, oltre alle altre probabili cause per il risarcimento dei danni. La «stangata» per M.C., 55 anni, titolare di due centri estetici a Cavenago e a Pessano con Bornago, è arrivata ieri dai giudici del tribunale di Monza, dove era accusato di aver molestato quattro studentesse brianzole tra i 15 e i 17 anni. Ragazze che due scuole professionali di Monza aveva inviato nei suoi centri, per trascorrere il periodo di tirocinio formativo previsto dal programma scolastico regionale. Otto anni, dunque, a fronte di una richiesta di nove anni e mezzo, formulata il mese scorso dal pm Silvia Versini. I magistrati hanno concesso il risarcimento immediato alle ragazze, mentre i due istituti coinvolti e Regione Lombardia, presenti nel processo contro l’imprenditore, dovranno rivolgersi al giudice civile per stabilire l’entità del danno. Lo scandalo risale allo scorso autunno, quando l’uomo finì in manette, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere
Centri estetici L’uomo prometteva assunzioni alle studentesse che facevano gli stage
emessa dal gip Patrizia Gallucci. L’indagine, condotta dai poliziotti del commissariato di viale Romagna, era partita dal racconto di una delle studentesse, la quale aveva riferito ai responsabili di un consultorio della provincia di Monza quanto accadeva durante quella che doveva un’esperienza di avviamento al lavoro. Secondo le accuse, l’uomo (oggi agli arresti domiciliari) ha approfittato della sua posizione di potere, lasciandosi andare ad atti intimi con le ragazze nelle stanze dei suoi centri di bellezza, col pretesto di insegnare loro presunte tecniche di massaggio. Gli investigatori avevano dovuto faticare non poco per vincere il muro di imbarazzo e silenzio delle studentesse, alcune delle quali si rifiutavano di proseguire con gli stage, che però erano necessari per completare il percorso formativo. Dal giudizio del tutor, inoltre, dipendeva il buon esito dell’anno scolastico e lui, da quanto emerso, le irretiva promettendole una futura assunzione, con frasi del tipo: «Dai che sei brava, se continui così, ti faccio lavorare da me».