Hilton, commando rapina truffatrice
Vittima una francese. Arrestato il commando
Rapina con beffa e paura all’Hilton. Un commando ha fatto irruzione nell’hotel. Quattro arresti della polizia dopo l’inseguimento. Era in corso un tentativo di truffa, con l’acquisto di Rolex per due milioni di euro in gran parte falsi. La vittima? Una giovane «maga» dei raggiri.
I personaggi: una giovane francese probabilmente maga delle truffe, quattro balordi albanesi specializzati in rapine e vari poliziotti a bordo delle «volanti» e in sella alle motociclette. La geografia: la meeting-room dell’hotel Hilton di via Galvani, l’intera via Fara e il civico 12 di via Bordoni. L’orario: le 17.50 di sabato, quando tutto è cominciato, dall’irruzione del commando armato alla valigia dei soldi, dalla fuga all’inseguimento e agli arresti. Nessuno s’è fatto male ma poteva finire molto peggio. L’operazione è stata chiusa con grande efficienza però le indagini proseguono.
La prenotazione
La scorsa settimana all’Hilton era arrivata una telefonata dall’Inghilterra, con un non meglio precisato uomo che per ragioni di generici incontri d’affari chiedeva la disponibilità per il pomeriggio di sabato 14 agosto di quella meeting-room. Rispetto all’ingresso dell’albergo, la stanza si trova al primo piano, raggiungibile sia percorrendo le scale sia con l’ascensore. La camera era libera e il personale dell’Hilton l’aveva riferito ottenendo una prenotazione. Questa è l’unica «traccia» per provare a ricostruire la vigilia dell’agguato, organizzato dagli albanesi che sono riusciti non si sa come, o meglio grazie alla soffiata di chi, a sapere dell’evento in albergo e del suo «contenuto».
Il blitz
Degli albanesi, uno è rimasto in auto ad aspettare (era un’Alfa Romeo 147 blu), e gli altri sono entrati all’Hilton. Di loro, due erano armati (un revolver col colpo in canna e una semi-automatica con matricola abrasa). Hanno fatto irruzione nella meeting-room e hanno afferrato un borsone marca Hugo Boss contenente due milioni di euro. Il complice autore della soffiata aveva confidato che in quell’incontro alla meeting-room ci sarebbero stati parecchi soldi non sapendo probabilmente che in maggioranza erano falsi. Tolti 65mila euro «veri», il denaro era infatti carta straccia. All’Hilton, hanno ricostruito i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e della Mobile intervenuti in totale sinergia, era in corso una truffa. Siccome sono stati rinvenuti anche dei Rolex (non taroccati), è possibile ipotizzare che la giovane francese avesse concordato l’acquisto degli orologi presentandosi appunto con soldi fasulli.
Gli indiani
La francese ha 21 anni, gira l’Europa, in Italia s’appoggia a una parente che vive a Gallarate e sabato pomeriggio nella stanza non era sola. Di certo c’erano due cittadini indiani, forse i venditori dei Rolex. All’appello mancherebbero due-tre persone, non si sa di quale nazionalità e forse «soci» della francese, finita denunciata dalla polizia e assai infuriata in quanto sostiene che sia i 65mila euro che gli orologi siano suoi. Li vuole immediatamente indietro, il patrimonio è congelato in attesa di chiarimenti, che non servono più per gli albanesi, spediti in galera e soggetti noti per rapine in mezza Italia spesso commesse fingendosi agenti. Durante l’inseguimento, a conferma del livello criminale, i banditi sono stati veloci e furbi. Non è bastato.
Il bottino
Obiettivo due milioni di euro, banconote che poi si sono rivelate in gran parte false
Nelle cantine