Lo scontro tra i banchi
Bonus economici, regole interne e il ministero chiamato a decidere Il fronte dal Pascal alla Calasanzio
L’ultimo braccio di ferro è stato al Donatelli Pascal: quattordici prof su settantacinque che se ne vanno nel giro di un anno, la polizia che irrompe al Collegio docenti, lo scontro che esplode tra un gruppo di insegnanti e la preside Carmela De Vita appoggiata per contro dall’altra parte del liceo.
Il nodo, in quell’occasione, era l’assegnazione dei bonus ma la disputa aveva radici più antiche, con la dirigente accusata di «autoritarismo» e quest’ultima che replicava: «Alcuni professori non amano il rispetto delle regole». Contrapposizioni che di norma non entrano nelle aule e non intaccano la qualità della didattica ma pesano sull’atmosfera. Sempre sui criteri di assegnazione dei bonus un gruppo di docenti del classico Parini aveva contestato il preside Giuseppe Soddu con tanto di lettera di protesta al ministero (ma il dirigente, che aveva scelto di premiare il 75 per cento dei suoi insegnanti, aveva difeso la decisione).
Altro angolo della città: alla Calasanzio di piazzale Axum si sono avuti esposti di genitori, docenti e amministrativi, ispezioni e raccolte di firme «contro» la preside Luisa Martiniello, confermata nel suo ruolo nonostante tutto. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stato l’episodio di un alunno della media Negri fatto uscire dalla scuola (senza avvertire la famiglia) per consumare il pranzo portato da casa. Difficile decidere e ottenere trasferimenti delle dirigenze, a meno che non siano gli stessi presidi a richiederle. Ancora, all’artistico Brera la polemica era scoppiata quando Emilia Ametrano, pur appoggiata e apprezzata dalla maggior parte della scuola, aveva deciso di «coprire» con pennellate di colore le pudenda di un murales dipinto sul muro della scalinata dagli studenti. Alcuni genitori e docenti avevano usato la parola «censura» e protestato, la preside aveva mantenuto il punto: «Nudità così in bella mostra possono urtare la sensibilità di qualcuno», aveva detto.