Gogol Bordello, gipsy rock Il suono globale da ballare
Una band che ricorda i Pogues che in un concerto immaginario si esibiscono con i primi Clash e Goran Bregovic a una festa tzigana. Il risultato potrebbe essere il gypsy-punk iconoclasta dei Gogol Bordello, bizzarro collettivo cosmopolita capitanato da Eugene Hütz, carismatico cantante-attore baffuto, diventato una star dopo un ruolo da protagonista nel primo film da regista di Madonna, «Filth & Wisdom». E stasera, l’allegra banda pilotata dall’istrionico acrobata ucraino si presenta a Villa Arconati di Bollate (via Fametta 1, ore 21, e 28,75) con l’ultimo album «Seekers and finders», disco che vede la voce sottile di Regina Spektor in mezzo a un’ondata di kitsch gitano da far invidia a un’orchestra rom, con una irriverente mistura di polke e rumbe, sviolinate klezmer, gighe selvagge e tarante condite con sprazzi di reggae, e persino metal. Insomma una vera festa balcanica offerta dal caravanserraglio globalista guidato dal frontman fuggito da Chernobyl dopo il disastro nucleare e approdato a New York alla fine di un lungo girovagare fra Ungheria, Croazia e Italia, in particolare a Santa Marinella, località sulla costa romana cui ha dedicato una canzone in russo che racconta il periodo da clandestino in attesa del visto per emigrare negli Usa. Seppure nato nel Lower East Side di Manhattan, il gruppo è un brillante esempio di patchanka multietnica che unisce culture altrimenti lontane anni luce l’una dall’altra.