Vandali e tagli, la frenata di Ofo
L’altra faccia dello sharing: in crisi la flotta di 4 mila bici. Meno personale e furbi fuori controllo
È sbarcata in città due anni fa con una flotta di quattromila bici. Ora, però, Ofo vive un periodo di crisi e sta riducendo il personale. La società delle «gialle» si è ritirata da tutte le altre città italiane e a Milano paga il prezzo dei vandalismi e dei ladri. La disponibilità è sotto le soglie chieste dal Comune, dove è stato convocato un vertice. «Ma pensiamo al rilancio», dicono dalla società.
L’ultimo aggiornamento sulla pagina Facebook risale al 28 giugno. Intanto gli utenti continuano a segnalare biciclette danneggiate che non sempre vengono recuperate. Altro campanello d’allarme: i tagli al personale impiegato a Milano. Ofo, uno dei due servizi di bici a noleggio senza stalli fissi, vive momenti di difficoltà. L’operatore cinese recentemente si è ritirato da Varese. Il mercato milanese, che comprende San Giuliano, Peschiera e San Donato, è l’ultimo baluardo in Italia e non sembra andare a gonfie vele. Una tendenza che le due ruote gialle registrano ovunque nel mondo. Sono in partenza da Berlino, ad esempio.
Sotto la Madonnina si dà la colpa ai vandalismi che colpiscono ogni mese il dieci per cento della flotta (composta da quattromila mezzi) arrivata in città nell’estate 2017. Altro nodo critico, le «privatizzazioni», ovvero il malcostume di chi porta i mezzi a casa invece di lasciarla in spazi pubblici, pronti a essere usati da altri clienti. Basta aprire la app che serve a individuare e prenotare le bici (costo: sessanta centesimi ogni venti minuti) per rendersene conto: il geolocalizzatore punta su cortili, palazzi, androni. Così le disponibilità reali sono ben al di sotto di quanto richiesto dall’accordo con Palazzo Marino.
Nel corso delle ultime settimane la squadra di lavoro è stata ridotta: licenziati il city
manager e la responsabile interna della comunicazione, rescisso il contratto con l’ufficio stampa. Antonio Rapisarda, country manager, parla di «riorganizzazione aziendale, alcune figure non erano più richieste». Così la casa madre in Cina ha dato un taglia all’organico. Chi è rimasto non intende mollare. «Stiamo apportando delle migliorie — continua Rapisarda — che si vedranno a partire dalle prossime settimane. Certo non ci aspettiamo un’esplosione di noleggi ad agosto, quando Milano è vuota...». Ammette che i danneggiamenti e le «privatizzazioni» sono un problema. «Cerchiamo di star dietro alla mole di email che ci arrivano, ma è difficile da smaltire». Le bici rotte vengono riparate «con materiali più resistenti». La strategia di rilancio è in via di definizione. Sono arrivati da un paio di mesi modelli nuovi che costituiscono il 70 per cento della flotta: telaio più alto, ganci elastici nel cestino anteriore per tenere ben salda la spesa.
«Gli utenti ci ringraziano e apprezzano» dice il manager. Sedici addetti si occupano di riportare i mezzi nei quartieri centrali per evitarne la dispersione. «Ma copriamo tutta l’area operativa richiesta dal Comune, anche dove non c’è Mobike (l’altro operatore che offre bici senza stalli, ndr). E vogliamo coinvolgere i ciclisti nella ridistribuzione delle biciclette». Come? Già oggi chi parcheggia nelle aree consigliate guadagna «crediti». Prossimamente saranno attivati altri incentivi. «Eventualmente ci sarà un riassetto dal punto di vista operativo». Ovvero nuovi tagli, se gli addetti in strada dovessero non essere più utili. La società conta di fare un bilancio serio a settembre, il «mese caldo» del
bike sharing. E la settimana prossima incontrerà l’assessore alla Mobilità Marco Granelli, visto che il servizio è vincitore di un bando comunale. Intanto la società sembra interessata ad allargarsi all’area metropolitana, che ha lanciato una gara per 4 mila mezzi. Ofo però deve ancora versare la cauzione richiesta.
E le altre aziende? Anche Mobike (8 mila bici) affronta vandalismi e furti. Fiore all’occhiello ora è Bologna, dove totalizza gli stessi noleggi di tutta Milano con un sesto della flotta. E in Emilia porterà le prime elettriche a flusso libero. Bikemi, presente in città dal 2008, oggi conta 4.650 mezzi a stalli fissi e rilancia a sua volta con l’elettrico. Tra settembre e ottobre è previsto l’arrivo di bici a pedalata assistita con seggiolino per bambini.