Patto con Tunisi su screening e salute dei bambini
San Donato
Screening per prevenire le malattie del cuore, sconti agli studenti, campagne di sensibilizzazione. Il Policlinico San Donato stipula un accordo di collaborazione con il consolato generale della Repubblica Tunisina a Milano. Ieri la stretta di mano tra il presidente del gruppo Paolo Rotelli e il console Nasr Ben Soltana. L’iniziativa è rivolta ai cittadini tunisini residenti in quattro regioni del Nord Italia e prevede azioni anche per la tutela dei più piccoli. È tradizione della popolazione tunisina far circoncidere i bambini con un’età compresa tra i 2 e i 5 anni. Una pratica che finora era svolta spesso «in nero», in precarie condizioni sanitarie, oppure nel paese d’origine. Adesso le famiglie potranno rivolgersi al Policlinico affinché i figli si sottopongano all’operazione chirurgica, con visita prima e dopo l’intervento. Previsti anche ribassi fino al 25 per cento nelle prestazioni sanitarie per gli universitari tunisini iscritti in atenei italiani. «Con questo accordo abbiamo voluto rafforzare un rapporto storico» dice Paolo Rotelli. Il San Donato dal 2009 a oggi ha ricevuto 900 bambini dalla Tunisia, curati dall’équipe di cardiologia e cardiochirurgia perché affetti da cardiopatie congenite particolarmente gravi. Non solo. Gli esperti italiani hanno svolto diverse missioni nel Nord Africa per formare il personale locale e migliorare le pratiche mediche. Ora la prospettiva si ribalta e la collaborazione va a favore della popolazione emigrata in Italia. Sono 60 mila i tunisini presenti in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, di cui 25 mila registrati ma senza cittadinanza italiana. La sola comunità milanese conta 3 mila persone. «Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita — continua Rotelli — rispettando le culture». «È la prima volta che si stabilisce un accordo di cooperazione verbale di questo tipo — commenta il console generale Ben Soltana —. Con l’aiuto delle associazioni italotunisine vogliamo farlo conoscere ai nostri connazionali».