«Vaccini, copertura di sicurezza raggiunta»
Gallera: profilassi quasi tutte sopra il 95 per cento. Il Pd: no all’autocertificazione
Numeri in crescita per i vaccini. Ovvero più bambini e ragazzi protetti dalle malattie e capaci così di fare «da scudo» anche a chi non può ricevere le iniezioni tanto discusse. L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera in aula consiliare rende noti gli ultimi dati . Al 30 giugno 2018 per i nati negli anni 2014 e 2015 «è stato raggiunto il 95 per cento di copertura di quasi tutte le vaccinazioni introdotte dalla legge dell’obbligo».
Le percentuali riguardano i sieri contro poliomielite, difterite, tetano, pertosse, epatite B, Haemophilus influenzae di tipo B, morbillo, parotite, rosolio, varicella (che però è ben lontana dagli altri risultati), meningococco C e pneumococco. Perché è tanto importante arrivare al 95 per cento? È la quota che fa scattare la cosiddetta «immunità di gregge»: quel 5 per cento che non ha ricevuto i sieri è comunque tutelato. Il resto della popolazione è vaccinato ed evita che il virus circoli.
«Restano ancora un po’ sotto la soglia le coperture delle coorti dal 2010 al 2001, per le quali non era prevista l’esclusione da scuola» continua Gallera. In base alla legge Lorenzin infatti senza vaccinazioni in regola non era possibile entrare in classe per gli iscritti all’asilo. Gli studenti della scuola dell’obbligo rischiavano invece solo una sanzione. Ora però la norma è cambiata. Per l’iscrizione a scuola basterà l’autocertificazione, poi le Asl verificheranno a campione eventuali episodi di bambini non vaccinati. La preoccupazione del Pd è che l’autocertificazione diventi «una pratica pericolosa». L’assessore ricorda tuttavia che la nuova disposizione non cancella «l’obbligo di presentare a marzo il certificato vaccinale».