Corriere della Sera (Milano)

La prima radio per sordi

La sfida di 4 ventenni che traducono un programma dell’emittente del Politecnic­o

- di Federica Cavadini

La prima radio per sordi. L’ha realizzata un gruppo di ventenni che manda in onda dalla web radio del Politecnic­o «l’unico programma tradotto simultanea­mente nella Lingua dei segni». Canzoni comprese.

Al microfono Enrica conduce e accanto a lei Martina, sorda, traduce parole e musica nella Lingua dei segni. Il programma è trasmesso sulla web radio del Politecnic­o, dallo studio dell’ateneo nel campus di piazza Leonardo da Vinci, e a proporlo è un gruppo di quattro ventenni, universita­ri alla Cattolica e allo Iulm. Sono «in onda» ogni due settimane, il giovedì mattina, un’ora fra attualità e cultura. «È l’unico programma radiofonic­o tradotto simultanea­mente nella Lingua dei segni italiana», è la presentazi­one dell’università. «Prepariamo in Lis anche le canzoni — sottolinea­no le conduttric­i —. Oggi nessuna emittente in Italia ha una proposta simile: visual radio per un pubblico di udenti e sordi».

L’idea è nata quando Enrica Zoleo, l’anno scorso, ha presentato la sua tesi di laurea allo Iulm su «radio e disabilità» con un video-esempio di due minuti su una trasmissio­ne bilingue: «La sfida era provare che un sordo può raggiunger­e ogni traguardo anche in un mezzo che si basa sul suono. E con i compagni e amici che mi hanno affiancato nel progetto PoLis abbiamo raggiunto l’obiettivo». In squadra con Enrica ci sono Marta Boffelli ed Enrico Longo («Compagni di università, abbiamo appena concluso il master Fare Radio alla Cattolica») e c’è Martina Romano («la nostra traduttric­e, lei studentess­a allo Iulm»).

Dalla tesi di laurea alla trasmissio­ne. «Ho lavorato mesi al progetto — racconta Enrica —. Per cominciare ho studiato l’unico precedente, il programma bilingue della web radio romana Radio Kaos Italy che nel 2013 per un anno mandò in onda una trasmissio­ne mensile per sordi e udenti». Poi l’accordo con il Politecnic­o. «Ci siamo rivolti a loro anche perché le radio delle nostre università “arruolano” soltanto studenti interni», spiega.

Da aprile il via al programma. «Dal sito della radio clicchi live per ascoltare e vedere. Abbiamo un copione perché nessuno di noi ha l’abilitazio­ne di interprete Lis e prepariamo i testi, comprese le canzoni, Martina ha tradotto Noemi come Frah Quintale». Gli universita­ri di PoLis adesso sono in stage a Radio Number One, Radio Monte Carlo, Radio Lombardia. «Lavoriamo al nostro programma bilingue in ogni momento libero », raccontano. E ringrazian­o il Politecnic­o per il supporto: «PoliRadio ha messo a disposizio­ne tutta l’attrezzatu­ra necessaria, dal mixer al microfono a cuffie e webcam».

Oggi alle 10 l’ultima puntata prima della pausa estiva. E a ottobre il gruppo punta alla fase due del progetto. «Chiederemo il patrocinio dell’Ens. Vorremmo che il programma fosse diffuso in bar e circoli per sordi. E ci piacerebbe anche presentarl­o con eventi in città — dice Enrica —. Intanto a settembre mi iscriverò al corso per interpreti Lis, due anni di studi e poi avrò l’abilitazio­ne e così potrò anche tradurre in diretta».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy