La «narco-carrozzeria» e l’ascesa dei nuovi padrini
Ipalloncini bianchi che volavano in cielo con la buonanima di Mimmo Pompeo si sono portati via anche gli equilibri che per anni hanno retto la «pax mafiosa» tra Bruzzano, Quarto Oggiaro e la Comasina. Se c’è una data dalla quale far partire il racconto di come sta cambiando la criminalità milanese è certamente quella del 28 febbraio di un anno fa quando nella parrocchia di Santa Maria Liberatrice si sono celebrate le esequie di Mario Domenico Pompeo, stroncato dalla malattia a 64 anni. Mimmo Pompeo era un uomo «di pace». Imparentato con i fratellastri Tallarico — figli della stessa madre —, con Ginetto Di Paolo killer della strage di via Moncucco del ‘79 e con il trafficante ergastolano Draga Petrovic, per anni dopo il nuovo arresto del boss Pepé Flachi (2011), aveva governato e garantito i fragili equilibri della malavita. Lo aveva fatto in nome di una «pace necessaria», dopo vent’anni di faide che tra gli anni Ottanta e Novanta hanno spazzato via più quasi cento persone. Aveva visto la guerra, Mimmo. E ai ragazzi cresciuti con i padri boss in galera, aveva predicato l’arte della mediazione e della collaborazione. Per salvare gli affari. Dopo la sua morte e con Pepé Flachi malato terminale ai domiciliari, si è creato quello che i carabinieri definiscono «un vuoto di potere». Che ha dato spazio a ragazzi spesso neanche trentenni, con cognomi pesanti e con la fame di chi finora s’è dovuto accontentare delle briciole. Molti dei giovani del commando agli ordini di Rocco Ambrosino (Mirko Quintini, Micky Lo Bue, Antony Kiarie, Ionel Timis, Davide Del Vecchio, Renzzo Pinto Sullcahumann, Michael Leoci, Loris Maioli) sono cresciuti facendo i cavallini per i boss che controllavano il narcotraffico all’Ambrocar. Alcuni hanno solo piccoli precedenti. Ma sono diventati grandi in fretta. Specie Michelangelo Lo Bue, 29 anni. che sulle gambe ha le cicatrici delle pallottole che gli hanno sparato la sera del 24 aprile.
Giovani come Cristofer Scirocco, 26enne, nipote di Pepé Flachi. Nell’inchiesta emerge che il ragazzo, mentre si trovava in una comunità ai domiciliari, ha ottenuto un permesso dal magistrato di Sorveglianza per assistere al match di basket tra Armani e Panathinaikos al Forum. Scirocco è stato arrestato due settimane fa nel blitz che ha portato in carcere Vincenzo D’Agnano, ex poliziotto del commissariato Comasina e grande amico di Massimiliano Toscano.
Lo sbirro infedele era al servizio di Laurence Rossi, trafficante oggi collaboratore di giustizia, che sta svelando ai magistrati della Dda i misteri della ex Ambrocar: «Tutte le persone con le quali ho trafficato coca le ho conosciute nella carrozzeria». Ma chi sono gli uomini che dal 2013 a oggi hanno frequentato il capannone-bunker di via Boito?
Il 3 aprile 2013 i vigili di Novate controllano diversi pregiudicati. Tra questi c’è William Valerio, 42 anni, nipote del defunto boss (ucciso da Flachi e Franco Coco Trovato) Luigi Batti. Il 10 novembre 2014 tocca ai carabinieri di Novate: dentro ci sono il fratello di Pepè, Domenico Flachi, e Luca Saccomano (arrestato dalla polizia nell’inchiesta Red carpets). Il 12 novembre 2015 le telecamere della Mobile riprendono anche Massimo Natoli, 49 anni, assessore alle Attività produttive di Baranzate. Natoli (non indagato) per questa storia ha presentato le dimissioni, anche se sostiene di essere stato li solo per riparare l’auto.
Nella rete di Rocco Ambrosino, titolare ombra insieme a Toscano fino alla rottura di inizio 2018, c’è anche l’ex naufrago dell’Isola dei famosi Franco Terlizzi, nome già uscito nell’inchiesta ReduxCaposaldo perché vicino a Flachi e Paolo Martino. C’è l’immancabile Davidino Flachi, figlio di Pepé, con cui Ambrosino viene controllato diverse volte prima del suo arresto nel 2011. Dopo l’agguato, Ambrosino dice che «adesso stanno tutti dalla sua parte», lasciando intendere un presunto appoggio dei Flachi. Ci sono Laurence Rossi, il narcos pentito e il fratello dell’ex socio, Sergio Toscano. Ma soprattutto c’è l’erede del casato palermitano Gaetano Fidanzati junior, 27 anni, nipote del boss di Cosa nostra ex capo mandamento di Resuttana.