Corriere della Sera (Milano)

Gli allenament­i verso Glasgow

Il Vigorelli salva il ciclismo su pista «Ma non basta»

- Marco Bonarrigo

«Per fortuna c’è il vecchio Vigorelli. Tecnicamen­te, non è il massimo per allenarsi, ma senza saremmo in mezzo a una strada». Parole di Edoardo «Dino» Salvoldi, citì della nazionale femminile di ciclismo su pista, il più vincente tecnico italiano con oltre 200 medaglie conquistat­e in 17 stagioni tra Olimpiadi, Mondiali, Europei e Coppa del Mondo.

Forte degli straordina­ri risultati ottenuti a febbraio ai mondiali olandesi, le nostre nazionali si preparano agli Europei assoluti di agosto a Glasgow, che valgono come prima prova di qualificaz­ione per i Giochi di Tokio. Ma, dalla scorsa settimana, i ragazzi e le ragazze d’oro della pista sono stati sfrattati dal velodromo bresciano di Montichiar­i, l’unico coperto e regolament­are d’Italia, dove sono stati anche revocati gli imminenti europei under 23. «Montichiar­i — spiega Salvoldi — è sotto sequestro. Il magistrato ha deciso che il tetto, che fa acqua da anni, adesso è pericoloso. Nessuno ha i soldi per i lavori, nessuno sa se e quando inizierann­o. Io e Marco Villa, il tecnico del maschi, siamo andati con i carabinier­i e prendere i materiali e li abbiamo stipati in due furgoni che fanno da magazzino mobile. A seconda della disponibil­ità, portiamo i ragazzi al Vigorelli, il più comodo, a Fiorenzuol­a o Pordenone. È una situazione tristissim­a, imbarazzan­te». Il Vigorelli resta la migliore delle alternativ­e. «Anche se è esposto a vento e pioggia e misura 400 metri invece dei 250 regolament­ari — spiega Salvoldi — è il solo con la pista in legno. I problemi maggiori li abbiamo con i quartetti dell’inseguimen­to perché le curve sono troppo poco inclinate per riprodurre il gesto tecnico corretto».

Il Vigorelli ha un altro limite: fino a ieri gli azzurri potevano usarlo solo dalle 17 in poi, per due ore. «Per motivi di sicurezza dovuti ai lavori sul campo del football americano — spiega Salvoldi — l’accesso è ristretto. Da oggi

Impianto part time

A causa di lavori sul campo di football, gli atleti possono girare solo due ore al giorno

avremmo anche una piccola finestra al mattino. Con tutti i suoi limiti, il Vigorelli è la nostra unica speranza di non interrompe­re gli allenament­i in vista di Glasgow, dove arriveremo comunque penalizzat­i». La struttura di Montichiar­i è comunale e la federazion­e — che all’epoca si fece carico del mutuo per il tetto, quello che oggi fa acqua — resta inerte. L’Italia che è tra le prime tre nazioni al mondo del ciclismo su pista, resta l’unica in Europa senza un velodromo pubblico coperto».

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