La buona tavola sa regalare sempre emozioni uniche
Anche ad agosto potremo gustare piatti sf iziosi e ricette invitanti, grazie a ristoranti di buona qualità che non chiudono per ferie
Se per voi mangiare è un piacere, il ristorante fa al caso vostro. Non è solo uno dei più celebri locali di Milano, quello che per primo, negli anni ’50, ha introdotto la cucina di pesce in città facendone innamorare i milanesi, ma è un vero e proprio tempio consacrato al culto della gastronomia di mare. Aperto fino al 10 agosto, regala piatti e ricette che sono ormai dei classici: un fritto misto così delicato da chiamarsi «nuvola», strozzapreti con vongole veraci e scaglie di bottarga o il branzino alla romagnola, spinato impanato e poi grigliato, solo per citarne alcune. Tutto agosto, anche ferragosto, resterà aperto, invece, il «fratello» più giovane
Sempre elegante ma
Bistrot.
a’Riccione
a’Riccione
più intimo e giovanile, propone le medesime ricette e vi aggiunge una proposta di crudités che non ha eguali: carpacci, catalane, tartare e soprattutto plateau deliziosi. Protagoniste indiscusse sono le ostriche e ne sono proposti ben quaranta tipi diversi a rotazione, in base alla stagione, mai però meno di venti, così che ognuno può trovare quella di suo gusto tra francesi, inglesi, irlandesi, croate, giapponesi, italiane o portoghesi. «La mia è una cucina mediterranea e basata sui contrasti, frutto dei ricordi d’infanzia, dei viaggi e del connubio fra antichità e innovazione». Descrive così il nuovo menù estivo del ristorante lo chef Fabrizio Latino e aggiunge: «Ho scelto di giocare con i colori e gli abbinamenti e ho dato un nome a ogni piatto, in grado di evocarne le caratteristiche e le origini». «Bye Bye Inverno», per esempio, è una
Controvento
tartare di pesce spada con pesche saturnine e salsa all’ostrica aromatizzata con liquore al gelsomino; mentre «A spasso nel bosco» è un medaglione di cervo cotto prima a bassa temperatura e poi in padella con burro di cacao e abbinato a una vellutata di patate viola, con indivia belga. Perfetta interpretazione del gioco di contrasti ed equilibri sono poi i ravioli d’astice su pesto di rucola e gocce di tzatziki, con la contrapposizione tra la sapidità del crostaceo, l’amaro della rucola e l’acidità della salsa greca. Ad accomunare tutti i piatti un ridotto uso del sale, per ricette naturali in cui il sapore degli ingredienti è protagonista. Molto apprezzato per appuntamenti di lavoro ed eventi aziendali è contraddistinto da un arredo di design classico. Situato a pochi passi dal nuovo centro direzionale delle Varesine, il ristorante vanta una presenza decennale nel panorama della ristorazione milanese. Dopo i
Limone
lavori per ravvivarne l’immagine, il locale appare ora più fresco, come il frutto da cui prende il nome, pur mantenendo inalterati lo stile e il carattere che l’hanno reso celebre. La cucina si rifà alla tradizione mediterranea, arricchita però di un tocco di creatività, in base a quello che lo chef Luca Arabia trova giornalmente al mercato e questo consente di proporre una serie di piatti fuori lista che cambiano giornalmente in base alla stagionalità degli ingredienti. Il pesce, vero fiore all’occhiello del locale, arriva fresco ogni giorno ed è ideale per grandi plateau di crudités e coquillages, conditi semplicemente con olio extra vergine di oliva della Sicilia e una selezione di aromi, come l’anice stellato, o di sali: rosa dell’Himalaya, affumicato, alle erbe, in cristalli. Gli intenditori, inoltre, possono scegliere tra un’ampia selezione di pesci come scorfano, gallinella, coda di rospo, triglia, costardella e, in stagione, l’anguilla. Se non bastasse, il ristorante è sempre aperto e si può mangiare a tutte le ore, la cucina è attiva dalle 12 in poi.