Skate e monopattini Sharing elettrico, la nuova frontiera
Bando dopo l’estate. «Solo mezzi omologati»
Milano prova a sperimentare nuove frontiere di mobilità in sharing. Piccoli mezzi elettrici che l’immaginario magari collega più alle spiagge assolate della California ma che in realtà non è poi così raro incrociare in città. Dal capostipite «segway», già abbondantemente usato per giri turistici in centro, a quell’hoverboard che ha conquistato negli ultimi mesi moltissimi ragazzini, fino ai più recenti monoruota e alle tavole da skateboard alimentate a batteria. Anche se in realtà i primi a sbarcare dovrebbero essere i monopattini elettrici, con formula «free floating», senza quindi stazioni, che tra l’altro sono vicini al debutto anche a Torino.
Dopo le auto, le biciclette, i furgoni e gli scooter, la giunta di Palazzo Marino ha approvato le linee guida per un nuovo bando che dopo l’estate aprirà le porte a «soggetti pubblici o privati interessati a svolgere il servizio di sharing elettrico di mezzi innovativi». Purché omologati. E ad oggi non sono molti gli esempi. «Si tratta più che altro di monopattini elettrici — conferma l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli — ma ci dovrebbero essere novità a breve». Il bando, sul modello delle precedenti esperienze, resterà aperto a lungo proprio per raccogliere le nuove possibili omologazioni. Su questo fronte è già attiva Legambiente, che ha avanzato al governo tutta una serie di richieste per agevolare la «mobilità elettrica di piccola taglia», in particolare chiedendo modifiche al codice della strada per regolamentare l’uso di «nuove forme di mobilità che stanno riscontrando un crescente successo tra studenti e lavoratori, non solo perché sono a inquinamento zero — scrivono in un recente rapporto — ma anche perché ideali per soddisfare spostamenti tra i 3 e i 5 km in maniera rapida ed efficiente». I nuovi mezzi potranno avere un raggio d’azione ridotto rispetto a bici e auto: le linee guida limitano l’area di servizio all’interno della cerchia della 90/91, ma con l’obbligo di estenderla alle «aree per la mobilità» presenti anche in periferia. Gli operatori dovranno inoltre garantire una flotta di minimo 75 unità, un servizio attivo 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, e per un tempo non inferiore ai 24 mesi.
«Vogliamo dare più slancio alla mobilità elettrica e sostenibile — aggiunge Granelli —. Sarà una rete capillare di modalità di trasporto complementari, sempre più leggere e meno impattanti per l’aria, che semplificano gli spostamenti e i collegamenti integrandosi fra loro e con il trasporto pubblico. La condivisione consente di abbattere il numero di veicoli di proprietà e ridurre il tasso di motorizzazione».
Il nuovo bando riapre anche i termini (scaduti il 30 giugno) per gli scooter, esperienza che finora ha avuto alti e bassi. Dopo il passo indietro di Enjoy, restano operativi i 150 motorini elettrici di Mimoto, i cento Tricity di Zig zag e i 75 scooter elettrici di Ecooltra. A Palazzo Marino sono arrivati segnalazioni di altre società interessate a mettersi alla prova in città, che però dovranno tenere in considerazione le nuove direttive: dal 1° gennaio 2020 le flotte di scooter sharing a due o tre ruote potranno essere costituite «esclusivamente da veicoli elettrici». Inoltre, per ogni motorino messo in servizio, i gestori dovranno garantire un investimento minimo di 100 euro per corsi sulla sicurezza stradale rivolti agli studenti.