Corriere della Sera (Milano)

Il «Coniglio Cattivo» del trap latinoamer­icano

- di Paolo Carnevale

Con il suo tono di voce basso e melmoso ha sdoganato in America latina la trap music, riconoscib­ile dai suoni sintetici e rallentati, dal basso profondo tipicament­e dub, e da parti vocali ripetitive, cantilenan­ti. Stella crescente della musica urbana portorican­a che mischia reggaeton, rap, e ora, appunto, anche la trap, Benito Antonio Martínez Ocasio, in arte Bad Bunny, stasera sale sul palco del «Milano Latin Festival» (parcheggio Atm vicino al Forum di Assago, ore 22; ing.30 euro) con «La nuova religion tour». Noto per il suo look eccentrico e conosciuto in tutto il Sud America anche come «El Conejo malo», soprannome che deriva da una foto della sua infanzia in cui appare con un costume da conigliett­o dall’espression­e crudele, la star latina presenterà al pubblico italiano i suoi più grandi successi che lo hanno portato a collaborar­e con artisti del calibro di Daddy Yankee, Pitbull, Nicki Minae, Farruko, J Balvin, e Prince Royce. Tra questi, la hit «Soy peor», il cui video ha raggiunto più di mezzo miliardo di visualizza­zioni esaltando uno stile di vita all’insegna di sesso, droga e denaro. Nato nel 1994, Bad Bunny, prima del grande successo via YouTube, ha iniziato a cantare a scuola e in chiesa a San Juan di Puerto Rico. «Vengo da Vega Baja, una piccola area da cui proviene la maggior parte degli artisti del genere — ha affermato —. Sono sempliceme­nte venuto dal nulla. Cantavo dal balcone e la gente rimaneva in piedi ad ascoltare». (P.Ca.)

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Trap Benito Antonio Martínez Ocasio, in arte Bad Bunny

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