Tocca a Milano
OLIMPIADI LO SLALOM DA VINCERE
L’ora di Milano. Il presidente del Coni oggi incontrerà i sindaci di Cortina d’Ampezzo, Torino e Milano. E cioè, le città italiane che si candidano ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Una gatta da pelare per il Comitato olimpico e per il suo presidente Giovanni Malagò, che dovrebbero decidere il primo di agosto, dopodomani. La questione ha un retrogusto politico difficile da ignorare: Torino è candidata dalla sindaca Chiara Appendino e da una parte influente del Movimento 5 stelle. Mentre Lombardia e Veneto sono entrambe a trazione leghista. Scontentare Attilio Fontana oppure Luca Zaia?
Probabilmente, Malagò preferirebbe non dover scegliere. E anche per questo ha convocato al Foro Italico i tre sindaci. Però, esiste una questione che non si dovrebbe dimenticare. Al di là dell’inedita competizione tra città italiane, quale candidatura ha le maggiori chance di superare la temibile concorrenza di Stoccolma? E la risposta è: solo Milano. Comprensibili le obiezioni di Zaia («Cortina è nota per la neve, Milano per altro»), comprensibile l’ambizione di Appendino. Però, Torino le Olimpiadi le ha organizzate soltanto 12 anni fa, mentre Cortina nel 2021 ospiterà già i Mondiali di sci. Fatti i conti, soltanto Milano — con il know how dimostrato con Expo — ha tutte le carte in regola per sfidare con successo la capitale svedese. E la possibilità di vittoria è il suo vero asso. Sarebbe un peccato per chiunque vincere in Italia per poi perdere di fronte al Comitato olimpico internazionale.