Contano i fatti Il nostro piano non si ferma
Oltre alle parole servono i fatti. E finora l’unica proposta concreta per affrontare e risolvere i disagi che i pendolari devono sopportare quotidianamente è quella lombarda. Se da Roma dovesse giungere una soluzione alternativa saremmo, come già detto, più che disponibili a sederci a un tavolo per parlarne.
Rispettando ovviamente il ruolo di tutti i soggetti interessati e senza saltare i passaggi istituzionali e societari necessari, così come è avvenuto finora, avendo in quanto ente regolatore del servizio, discusso e definito il progetto con l’ad di Fs in carica. Attendiamo quindi le eventuali, concrete determinazioni che il governo vorrà assumere per dare un assetto compiuto alle Ferrovie dello Stato che, immagino, dovrà valutare con Trenitalia il progetto in campo ed esprimere valutazioni e controproposte. Lo stesso governo — con il quale per ovvi motivi siamo impegnati a collaborare nel consueto spirito di cooperazione interistituzionale — intanto dovrebbe sbloccare velocemente il miliardo di euro (500 per il 2018 e altrettanti per il 2019) per gli investimenti già pattuito e non ancora erogato e garantire il mantenimento dei fondi per il sociale e il trasporto pubblico locale, in relazione ai tagli scaricati sulle Regioni dal precedente esecutivo e non ancora ripristinati. Per quanto riguarda più direttamente gli investimenti sulle Ferrovie, è necessario che il piano di Trenitalia per l’acquisto di nuovi treni sia pari a quello già reso operativo da Fnm e che Rfi proceda velocemente con l’ammodernamento e la messa in sicurezza e delle tratte lombarde. Ricordiamo che ad oggi la flotta di Trenord è composta da 395 treni, dei quali 200 provengono da Regione Lombardia/Fnm (età media 9 anni) e 195 da Trenitalia (età media 32 anni). Oltre l’80 per cento della flotta proveniente da Trenitalia è composta da treni che hanno superato la cosiddetta vita utile di 30 anni. Ricordo inoltre che, ad oggi, l’unico investimento certo è il nostro. Proprio un anno fa sono state bandite tre gare per l’acquisto di 170 nuovi treni per rinnovare la flotta con un investimento regionale di oltre 1,6 miliardi di euro. Fnm inoltre acquisterà 9 treni per 93 milioni che noleggerà a Trenord.
Questi sono i fatti, niente in questi casi è più chiaro dei numeri. Se l’onorevole Buffagni — come sembra essere certo leggendo l’intervista resa ieri al Corriere della Sera — ci garantisce investimenti e risorse, si può discutere. Anzi ne saremo felici. Altrimenti per invertire un trend che sta rendendo il servizio ferroviario regionale pari a uno da terzo mondo non si può che proseguire con il nostro piano. Il ministro Toninelli e l’onorevole Buffagni sono a conoscenza di cosa serve per dare le prime urgenti risposte alla situazione. Trenitalia deve mettere subito a disposizione 38 treni anticipando un investimento di circa 400 milioni di euro previsto dal suo piano di rinnovo, utilizzando i treni delle forniture in corso. In questo modo potremmo forse tamponare le principali criticità fino all’arrivo dei nuovi treni.
In concreto: A) 14 treni Vivalto da 6 vetture 600/700 posti offerti o 18 treni TAF da utilizzarsi sulle linee S8 Milano-Lecco, S11 Milano-ComoChiasso, R Milano-Mortara, R MilanoBrescia-Verona. Questi treni coprirebbero circa il 50 per cento delle corse effettuate sulle quattro direttrici individuate che sono tra quelle a maggiore frequentazione del servizio regionale ferroviario lombardo su rete Rfi. B) 12 treni a media capacità tipo Coradia (Jazz) o simili (200-250 posti offerti) da utilizzarsi sulle linee regionali Bergamo-Brescia. Infine, anche se grazie a questi interventi riusciremo a risolvere l’emergenza, resterà sul tavolo l’esigenza di risolvere il tema della governance di Trenord, per evitare in futuro che di fronte a diverse sensibilità politiche si possano ripetere le criticità che ci costringono a intervenire. Su tale argomento non registriamo al momento segnali da Roma.
La replica al grillino «Se l’onorevole Buffagni ci garantisce risorse e investimenti, come sembra essere certo, si può discutere, anzi ne saremo felici. Ma conosce quali sono le urgenze»