Corriere della Sera (Milano)

Aler, pronti 200 milioni Ma serve un miliardo

In arrivo 200 milioni contro il fabbisogno di oltre un miliardo Manutenzio­ni a rischio

- Di Giampiero Rossi

In termini algebrici il problema è spietatame­nte semplice: meno di 200 milioni di euro in arrivo contro un fabbisogno decisament­e superiore al miliardo. Tradotto nella realtà, dal momento che si tratta di soldi (che non ci sono) per interventi sulle malconce case Aler, significa che — a Milano e in tutta la Lombardia — i caseggiati popolari di proprietà della società regionale rischiano di rimanere ancora orfani della manutenzio­ne di cui avrebbero un gran bisogno.

Non è una questione nuova, quella delle risorse per la riqualific­azione del patrimonio immobiliar­e dell’Aler e, di riflesso, di pezzi importanti dei quartieri di periferia. Ma i numeri che tra oggi e domani verranno posti all’attenzione del consiglio e della giunta regionale (in una mozione presentata da Carmela Rozza del Pd) riassumono brutalment­e la situazione. Tre settimane fa, riferendo alla V commission­e consiliare, l’assessore alle Politiche abitative Stefano Bolognini ha detto chiarament­e che «le risorse finanziari­e di cui potremo disporre nel triennio 2018-2020 ammontano, in questo momento, a circa 190 milioni di euro». Per tutta la Lombardia. Altrettant­o nitidament­e, però, dal bilancio di previsione 2018 della sola Aler Milano emerge «la necessità di circa 1.050 milioni per effettuare interventi di messa in sicurezza dell’intero patrimonio». Insomma, servirebbe un miliardo di euro per sistemare gli impianti antincendi­o, bonificare dall’amianto, adeguare gli impianti elettrici e le canne fumarie. Interventi necessari, dunque, alcuni anche urgenti, ma che non potranno essere eseguiti perché mancano i soldi. E anche a proposito degli «interventi di manutenzio­ne del patrimonio», nello stesso documento si legge che «le risorse economiche messe a disposizio­ne da Regione Lombardia non sono sufficient­i per supportare il fabbisogno».

A questo quadro si aggiungono le consideraz­ioni tutt’altro che rassicuran­ti sui bilanci delle varie Aler lombarde: tutte costrette a cavarsela con pochissimi soldi. Per esempio Pavia-Lodi, in deficit come Milano, che dichiara nero su bianco che procederà soltanto con la manutenzio­ne straordina­ria tralascian­do quella ordinaria. «Ma in questo modo il problema si perpetua — osserva Carmela Rozza — perché senza manutenzio­ne gli edifici si deterioran­o costanteme­nte e sistemarli costerà sempre di più».

La consiglier­a del Pd presenterà oggi questo scenario al consiglio regionale impegnato nella discussion­e sull’assestamen­to del bilancio: «La giunta deve dirci se e dove pensa di reperire le risorse necessarie. Perché lo stanziamen­to disponibil­e è risibile rispetto alla situazione descritta dagli stessi presidenti delle Aler, di questo passo ci vorranno decenni per risanare il patrimonio di edilizia popolare». Quindi la mozione che rivolge «un appello a tutta l’aula per una riflession­e bipartisan su come affrontare senza speculazio­ni politiche una questione che si scarica sulla pelle dei cittadini più deboli». E l’assessore Bolognini anticipa la posizione della giunta: «Il presidente e io abbiamo ben presente la situazione. In aprile abbiamo deliberato lo stanziamen­to di 18 milioni e nel frattempo stiamo lavorando per ottenere fondi ministeria­li ed europei per finanziare la sistemazio­ne delle case popolari».

Le necessità Impossibil­i le bonifiche dall’amianto e gli interventi antincendi­o e su impianti elettrici

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Risposta ● L’assessore Stefano Bolognini
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Denuncia ● La consiglier­a regionale pd Carmela Rozza

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