I 400 chilometri dei canali milanesi tra pagaia e pedali
Tra bicicletta e canoa L’avventura di Simone Lunghi
«Un’avventura sotto casa». Quattrocento chilometri a colpi di pagaia e pedali lungo un percorso che abbraccia Milano. È l’impresa che Simone Lunghi, anima della Canottieri San Cristoforo e dell’associazione Angeli dei Navigli, compirà a settembre. «Userò una bicicletta pieghevole — racconta — e uno stand up paddle gonfiabile, una tavola da surf su cui si sta in piedi. Voglio essere il primo a navigare su tutti i canali attorno alla città». L’itinerario è piuttosto elaborato e tocca i principali corsi d’acqua del territorio: Naviglio Grande, di Bereguardo, il Villoresi, il Naviglio di Paderno, la Martesana e il Naviglio Pavese. Sullo stand up paddle Simone porterà la bici ripiegata, mentre per i tratti di raccordo da coprire pedalando sgonfierà la tavola e la caricherà su un carrello a rimorchio. Gli allenamenti sono già iniziati. «Sto studiando le carte con il consorzio Villoresi, che mi dà il patrocinio insieme alla Regione». Arrivo e partenza in Darsena, il viaggio si snoda tra la diga del Panperduto, Bereguardo, Milano, Paderno e Pavia. È prevista anche una biciclettata lungo i cinque tratti del Naviglio che dovrebbero essere riaperti dall’amministrazione nei prossimi anni, con tanto di foto ricordo alla Conca dell’Incoronata e di Viarenna. «Prevedo di ritornare in tempo per il 15 settembre, l’inizio del festival Milano bike city».
Al di là del gusto della sfida, l’intento è «far capire che è possibile vivere i canali in modo sano, in un momento in cui si parla tanto della loro rivalutazione». Lui stesso e la squadra che lo supporterà realizzeranno filmati da diffondere sui social media. Oltre allo sport, ci sarà anche un salto nel passato. «Vogliamo far emergere il ruolo chiave che i Navigli hanno avuto per lo sviluppo economico, commerciale e sociale di Milano». Una settimana di tempo per percorrere i 213 km in sella e 201 sull’acqua. Simone passerà le notti in tenda e avrà un supporto da terra, utile per risalire le sponde laddove sono troppo alte. «Come è nata l’idea? Alla Canottieri organizziamo corsi di canoa per i ragazzi. Un giorno uno di loro mi ha proposto di pagaiare fino a Pavia, ma ho dovuto dirgli di no, a causa dei ponti a raso. Poi però ho pensato che si sarebbero potuti “scavalcare”, e da quel momento ho iniziato a ragionare sulla circumnavigazione». A settembre Lunghi farà da apripista, ma non esclude che in futuro i 400 km di bici e pagaia possano diventare una manifestazione aperta a più partecipanti.