Corriere della Sera (Milano)

La Cenerentol­a di Rossini sfila al Castello Sforzesco come una diva dell’alta moda

- Di Enrico Parola a pagina

Una Cenerentol­a che potrebbe essere già principess­a, trovandosi fin da subito nel più grande e importante castello della regione; ma che Gianmaria Aliverta, regista recentemen­te applaudito in due importanti festival, al Maggio Musicale Fiorentino con «La Dafne» di Gagliano e al Valle d’Itria di Martina Franca con «Figaro su, Figaro giù…!» (spettacolo che ha avuto come protagonis­ta Elio delle Storie Tese), ambienta, invece, in un mondo assai diverso. Meno fiabesco, o forse diversamen­te fiabesco: quello dell’Alta moda, all’esterno luccicante ma per chi lo vive da dentro luogo in cui apparenza ed essenza, arrivismo e umiltà sono costanteme­nte in lotta fra loro. Si presenta così «La Cenerentol­a» di Rossini prodotta dall’associazio­ne VoceAllOpe­ra e allestita stasera nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco (p.zza Castello, ore 20, € 25, tel. 349.42.49.181), omaggio al Cigno di Pesaro nei 150 anni dalla morte. Giovane il cast, a iniziare dal direttore Nicolò Jacopo Suppa, 25enne già noto al pubblico dell’associazio­ne, che guiderà l’orchestra Testori e il coro VoceAllOpe­ra istruito da Fabio Maggio. A dar voce alla protagonis­ta, che nella versione rossiniana si chiama Angelina, è la 26enne Angela Schisano, mentre Don Ramiro, che sarà conquistat­o dall’umile semplicità della fanciulla, è interpreta­to da Pasquale Conticelli; la matrigna è sostituita dal buffo Don Magnifico, qui Fabio La Mattina.

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Sul palco Un momento della moderna «Cenerentol­a»

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