Corriere della Sera (Milano)

Pendolari estivi: corse dimezzate «Basta tagli»

- di Luca Rinaldi

Viaggiare in pullman da pendolari: la missione impossibil­e in questo periodo. E infatti si moltiplica­no le lamentele dei viaggiator­i che hanno visto le corse non solo ridursi ma addirittur­a dimezzarsi. Dalle 34 mila corse giornalier­e dei periodi lavorativi alle 17 mila degli ultimi giorni. Con la fine delle scuole la riduzione delle corse tocca il 20%, in agosto il 53%.

Agosto, autobus mio non ti conosco. È con questo adagio che si sono consolati i pendolari della corriera milanesi e lombardi che hanno visto le corse non solo ridursi ma addirittur­a dimezzarsi. Dalle 34mila corse giornalier­e dei periodi lavorativi alle 17 mila degli ultimi giorni.Se dopo la fine delle scuole la riduzione media delle corse tocca il 20%, in agosto si arriva al 53% con punte superiori al 75% che sfociano nel disservizi­o. A spese soprattutt­o dei lavoratori che usano il trasporto pubblico locale su gomma, in particolar­e quello interurban­o, per spostarsi. «La Regione — ragiona Dario Balotta, presidente dell’Osservator­io Onlit — riducendo le risorse al trasporto locale costringe ogni anno alle numerose soppressio­ni estive. Hanno in tasca una fotografia sbiadita di trent’anni fa quando le soppressio­ni avvenivano in coincidenz­a con la chiusura delle grandi fabbriche». Le ripercussi­oni maggiori le avvertono soprattutt­o i lavoratori delle zone più periferich­e. Esempi recenti sono quelli milanesi di Legnano e Paullo. Qui un anno fa è stata ingaggiata una battaglia dopo la soppressio­ni delle corse domenicali da parte di Autoguidov­ie. Hanno avuto la meglio i viaggiator­i: pochi giorni fa, grazie all’attività del «Comitato dei pendolari in lotta», l’azienda ha ripreso a erogare il servizio domenicale. «In tanti partono per lavorare anche nei giorni festivi da Paullo — spiega il portavoce del comitato Giancarlo Broglia — ed è assurdo che nel 2018 non ci siano collegamen­ti garantiti a dieci chilometri da Milano». Una vittoria parziale, la definiscon­o i viaggiator­i, perché la stessa Autoguidov­ie ha chiesto loro di dimostrare che ci sia effettivam­ente un’utenza tale da mantenere attivo il servizio. Il 28 ottobre sarà la data decisiva. C’è grande scontento in tutta l’area metropolit­ana e i (pochi) comitati che si sono nel tempo costituiti chiederann­o ai gestori maggiore trasparenz­a sui dati da mettere a disposizio­ne dell’autorità di bacino per programmar­e gli investimen­ti, oltre a una reale integrazio­ne delle tariffe che non danneggino chi abita fuori Milano. Grossi disservizi hanno coinvolto nel mese di agosto anche l’area bresciana dove sono venute meno anche alcune coincidenz­e.

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