EROINA RINCORSA TARDIVA
C’è voluto un anno e mezzo per sapere dall’Istituto Superiore di Sanità che un uomo ritenuto morto per overdose da eroina era in realtà vittima di un oppioide sintetico noto come Ocfentanil. L’Istituto ha diramato il grado di allerta massimo, il tre. Meglio tardi che mai, ma cosa direbbe un cittadino se l’ufficio meteorologico dichiarasse l’allerta urgano quando l’uragano è in corso? Sappiamo bene quanto sia difficile stare al passo con la produzione legale di oppioidi sintetici e con le mille combinazioni dei micidiali fai da te presenti sul mercato illegale. Qualcosa, tuttavia, si può fare perché in Italia non mancano le competenze scientifiche per individuare i pericoli per la salute. Occorrono mezzi e strutture sparsi nel territorio nazionale per agire se non in tempo reale almeno con la massima tempestività segnalando i pericoli insiti nell’uso di farmaci legali, analizzando la composizione delle droghe che vengono spacciate e fornendo tutte le notizie utili per la prevenzione, il trattamento e la cura delle dipendenze. So di fare una proposta un po’ donchisciottesca ma vorrei che i media dedicassero una piccolo ma quotidiano spazio ai comunicati di queste strutture locali e nazionali perché se, come don Gino Rigoldi ha giustamente scritto ieri su queste pagine, per parlare con i giovani ci vogliono adulti onesti e competenti, gli uni e gli altri devono poter contare su una corretta e tempestiva informazione scientifica. Senza cedere di un passo nella lotta quotidiana ai produttori e spacciatori di morte.