Musei gratis ma in ordine sparso
Bradburne accoglie le proposte del ministro e rilancia. Del Corno: non c’è strategia, vale il vecchio calendario Brera offre ingressi da 1 euro ai nonni con nipoti. Il Comune: avanti con le domeniche libere
Arriva alla Pinacoteca di Brera la tariffa «3-2-1».Ecco l’idea di James Bradburne: tre euro ogni terzo giovedì del mese per l’ingresso di tutti (promozione già esistente); due euro per i giovani fra i 18 e i 25 anni; un euro ogni fine settimana per gli over 65 e i nonni con i nipotini.
Sulle tariffe si va avanti in ordine sparso. Per il momento, il Comune tiene fermo il modello del decreto Franceschini: ingresso libero ogni prima domenica del mese.
Mentre a Roma il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli sta ancora discutendo come modificare il decreto del predecessore Dario Franceschini che stabiliva la gratuità per le prime domeniche del mese nei musei statali, a Milano James Bradburne ha già messo a punto le sue mosse. Quando, e se, il ministro avrà pronto un nuovo decreto, Brera si adeguerà. Ma con un piano integrativo che ha già un nome: la tariffa «3-2-1».
Tre euro ogni terzo giovedì del mese per l’ingresso di tutti (promozione già esistente); due euro per i giovani fra i 18 e i 25 anni; un euro ogni fine settimana per gli over 65 e i nonni con i nipotini. Per il momento, comunque, si va avanti con il decreto Franceschini: ingresso libero ogni prima domenica del mese perché nessuno ha ancora capito quali saranno le direttive finali del ministro. Si parla di un pacchetto di 20 domeniche gratuite all’anno da spendere nei mesi meno affollati dai turisti, fra ottobre e marzo, a scelta dei direttori.
«L’idea di tenere fuori i mesi estivi dalla gratuità è stata fatta presente da chi, come noi al Cenacolo, ha problemi di affollamento e sicurezza» rivela Stefano L’Occaso, direttore del Polo museale della Lombardia. «È positiva comunque la flessibilità offerta ai singoli musei perché ognuno ha esigenze diverse».
Una discrezionalità che potrebbe però creare confusione nel pubblico tanto che lo stesso ministro ha sollecitato i musei comunali e privati ad allinearsi al calendario di quelli statali. Appello respinto dall’assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, che attacca: «L’invito è tardivo, arrivato senza concertazione. Quando partì la “Domenica al museo” ci fu dialogo con Franceschini. E poi a che cosa si dovrebbero adeguare i musei comunali? Non si capisce cos’è questa sua iniziativa, che appare del tutto priva di obiettivi e strategie. È chiaro solo che voleva smontare la riforma precedente. Se il problema era che i grandi musei soffrivano per l’afflusso nei giorni a ingresso libero, bastava levare dal provvedimento Pompei, Cenacolo, Uffizi, Reggia di Caserta».
I musei comunali, dunque, andranno avanti secondo quanto previsto dalla delibera votata prima dell’estate dal
Il piano riduzioni Sconti a 3 euro ogni terzo giovedì; a 2 euro tra 18 e 25 anni; a 1 euro per bimbi con over 65
Consiglio che ha istituito in maniera permanente la gratuità per tutte le prime domeniche del mese e per due giovedì pomeriggio al mese. Un calendario che non si abbina nemmeno con quello che verrà lanciato da Brera. «Può darsi che verrà a crearsi un po’ di confusione, ma con Bradburne ci siamo visti ad agosto proprio per parlarne e rispetto la sua strategia — spiega Del Corno —. Però non può essere la Pinacoteca a dettare la linea ai nostri musei civici che praticano le tariffe più basse d’Italia con l’obiettivo di coniugare il massimo dell’accessibilità con il massimo sostenibilità economica».
Morale: si va verso il liberi tutti. Così ogni istituzione potrà programmare su misura i giorni «giusti» per andare al museo gratis o con lo sconto.