Il narcotrafficante pronto ad arrendersi
Fuga da film dopo l’arresto
Il narcotrafficante è nascosto a Milano. Fabrizio Salvatore Penna è in una località segreta e la sua spettacolare evasione, iniziata nell’ospedale di Nîmes, nel Sud della Francia, dovrebbe terminare in Procura. Il 48enne trafficante di droga, fermato lunedì scorso sull’autoroute A9 a bordo di un camion che conteneva mille chili di droga, è arrivato qui perché forse, nelle previsioni, l’ingente carico doveva approdare proprio in città, a conferma della centralità nella tratta. L’avvocato del pregiudicato, Alexandro Maria Tirelli, ha garantito che Penna si presenterà oggi per consegnarsi.
Fabrizio Salvatore Penna è in una località segreta a Milano e la sua spettacolare evasione, iniziata nell’ospedale di Nîmes, nel Sud della Francia tra Marsiglia e Montpellier, dovrebbe terminare in Procura. Il 48enne trafficante di droga, fermato lunedì scorso sull’autoroute A9 a bordo di un camion che conteneva mille chili di droga, è arrivato qui perché forse, nelle previsioni, l’ingente carico doveva approdare proprio in città, a conferma della centralità nella tratta e nello smercio degli stupefacenti. Al Corriere l’avvocato del pregiudicato, Alexandro Maria Tirelli, ha garantito che Penna si presenterà oggi per consegnarsi e rispondere delle proprie colpe. Vedremo se lo farà o se proseguirà la latitanza. Lo cercano in tutta Europa.
Il controllo sull’A9
Su quel camion, partito dalla Spagna dopo le operazioni di trasferimento della droga probabilmente «importata» dal Nordafrica, c’erano cinquecento chili di marijuana e altrettanti di hashish. Ufficialmente il mezzo doveva trasportare unicamente vino ma era una copertura. Penna si è imbattuto in un controllo della polizia, forse davvero casuale, forse innescato da qualche gola profonda che ha venduto il trafficante nell’ambito di una trattativa con le forze dell’ordine. Dinanzi agli agenti che hanno esaminato il camion e hanno scoperto, insieme alle bottiglie di rossi e di bianchi, la complessiva tonnellata di droga, Penna ha accusato un malore. Forse.
Con le lenzuola
Se stesse davvero male — agli investigatori il diretto interessato ha raccontato che già soffriva di una terribile ulcera che lo aveva flagellato durante il viaggio —, oppure se è stato abile a simulare il tutto, o se ancora sono stati poco svegli i poliziotti, fatto sta che il trafficante è stato creduto, caricato in ambulanza, accompagnato al 4 di rue du professeur Robert Debr, dove ha sede il Chu, il Centre hospitalier universitaire di Nîmes, e (teoricamente) piantonato in quanto arrestato. L’hanno sistemato in una stanza in attesa degli accertamenti di rito. Penna, uomo di mondo, famoso nell’ambiente criminale per non darsi mai per vinto, ha imbastito una lunga corda con le lenzuola, ha aperto la finestra e si é calato. Aveva denaro in contante, con il quale ha pagato lo spostamento fino a Milano. Non è dato sapere se sia stato aiutato da un complice, ma è difficile ipotizzarlo perché Nîmes non era una tappa prevista e nella città francese l’organizzazione del trafficante potrebbe non avere avuto nessun tipo di pedine e di appoggi logistici.
Le indagini e la rete
In ospedale l’allarme è stato immediato, anche se sono in corso indagini per accertare le responsabilità di chi doveva sorvegliare Penna. Di conseguenza, l’allerta è subito scattata, come da prassi, nell’aeroporto, nelle stazioni di treni e bus, e nelle società di noleggio auto. Invano. Forse il trafficante ha scelto di rifugiarsi in uno di quegli hotel da poche stelle dove non chiedono i documenti, ha atteso un giorno o due, e poi si è mosso. La scelta di consegnarsi in Procura, caldamente consigliata dall’avvocato per non peggiorare la situazione e anzi mostrare l’«impegno» di Penna, sarà utilissima in chiave investigativa. Il carico di droga era da record; numeri del genere presuppongono una rete estesa e potente di narcotrafficanti. E dunque «parlerà», Fabrizio Salvatore Penna?