Corriere della Sera (Milano)

Furti in corsia per comprare dosi a Rogoredo

I colpi al «Gaetano Pini» e al «Fatebenefr­atelli». Preso al bosco di Rogoredo

- Di Gianni Santucci

Martedì pomeriggio, poco dopo le 19, s’aggirava su una bici gialla del bike sharing tra i sentieri sterrati sotto i piloni dell’autostrada in via Orwell, appena fuori dalla stazione di Rogoredo. Era con altri tossicodip­endenti, aveva appena comprato e s’era iniettato il suo punto di nera, la dose di eroina da 5 euro. Le braccia chiazzate dai lividi lasciati dagli aghi si vedevano sotto una t-shirt blu con le scritte gialle. Con quella stessa maglietta addosso, due giorni dopo, l’hanno fermato i poliziotti delle Volanti intorno all’ospedale «Gaetano Pini».

Era arrivata al 112 la segnalazio­ne di un personaggi­o sospetto, gli agenti l’hanno raggiunto che stava cercando di salire sul tetto, aveva già spaccato un paio di porte e sulle spalle portava uno zainetto rosso con dentro la punta di un piccone. Eugeniu Olan, 34 anni, moldavo, teneva sempre quell’arnese quando entrava negli ospedali. Lo stesso con il quale, il 26 agosto e il 10 settembre, di notte, aveva scassinato il distributo­re automatico di acqua e merendine nel reparto di pediatria del «Fatebenefr­atelli».

Per questo era ricercato: non perché i furti fossero ingenti, ma per il luogo in cui sono stati commessi, e perché la questura di Milano sta portando avanti un accordo con tutti i direttori sanitari della città per migliorare la sicurezza negli ospedali, «affinché i malati e i loro parenti possano star tranquilli quando vengono ricoverati».

L’inchiesta

I furti al «Fatebenefr­atelli» sono rientrati dunque in questa nuova e stretta collaboraz­ione tra polizia e strutture sanitarie.

I poliziotti dell’Ufficio prevenzion­e generale, guidati da Maria Josè Falcicchia, hanno dunque fatto i sopralluog­hi dopo i furti al «Fatebenefr­atelli» (dove l’uomo aveva provocato anche parecchi danni, scassinand­o sia il distributo­re automatico, sia un paio di porte), hanno recuperato le immagini delle telecamere e da quelle hanno estrapolat­o alcuni fotogrammi piuttosto chiari del volto del ladro. Quelle foto sono state poi diramate a tutte le Volanti, con la raccomanda­zione di fare particolar­e attenzione durante i servizi di controllo nei dintorni degli ospedali. Gli investigat­ori, negli stessi giorni, avevano fatto anche delle comparazio­ni con alcuni profili di personaggi sospetti che hanno caratteris­tiche fisiche simili, ed erano arrivati a un’identità precisa. Ma Eugeniu Olan non viveva nell’appartamen­to dove ha la residenza, in provincia di Piacenza, perché ormai gravitava da nomade su Milano tra piccoli furti e l’acquisto dell’eroina tra via Orwell e il «boschetto» di Rogoredo.

Il fermo

Il ladro è stato bloccato la sera del 13 settembre; il fermo è stato poi convalidat­o dal gip. In Italia Olan ha una famiglia e prima di diventare un tossicodip­endente lavorava nell’edilizia. Ha molti precedenti per furto, ricettazio­ne e porto di arnesi da scasso, ma negli ultimi tempi evidenteme­nte si era concentrat­o sui furti negli ospedali. È stato lui stesso a spiegare che rubava per comprare l’eroina. L’indagine è stata seguita dal pm Giovanni Tarzia (rubare negli ospedali è un’aggravante specifica del furto) e il gip ha stabilito che, in attesa del processo, il ladro non potrà allontanar­si dal suo paese di residenza e non potrà uscire di casa dalle 20 alle 6 del mattino.

Le telecamere

Dalle immagini è stato estrapolat­a la foto del volto poi diramata a tutte le Volanti

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 ??  ?? L’intrusione Due immagini dei furti nel reparto di pediatria dell’ospedale «Fatebenfra­telli». Il ladro aveva anche scassinato due porte
L’intrusione Due immagini dei furti nel reparto di pediatria dell’ospedale «Fatebenfra­telli». Il ladro aveva anche scassinato due porte

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