Corriere della Sera (Milano)

UN GETTITO ANDATA E RITORNO

- Di Stefano Righi

La nuova dimensione della quotidiani­tà milanese emerge da alcuni semplici numeri presentati da Palazzo Marino. Nei primi sette mesi di quest’anno sono finiti nelle casse del Comune 39,2 milioni di euro provenient­i dalla sola tassa di soggiorno, quei tre euro che chi dorme a Milano è tenuto a versare ogni notte alla struttura che lo ospita. È facile prevedere che al prossimo 31 dicembre sarà ampiamente superata la barriera dei 45 milioni, consuntivo totale del 2017, con previsioni addirittur­a oltre i 60 milioni.

Milano, la città delle industrie, dal 2015 ha iniziato a scoprire le sue potenziali­tà turistiche e questi sono i primi risultati. Calcolatri­ce alla mano, la tassa di soggiorno porta quotidiana­mente nelle casse del Comune di Milano oltre 185 mila euro, quasi quanto incassato in tre mesi (aprilegiug­no) dal Comune di Palermo grazie al recente accordo con Airbnb. È proprio la dimensione del gettito che deve aprire gli occhi. Perché se è evidente che per il Comune, alle prese da anni con il taglio dell’Imu sulla prima casa, questa quotidiana e montante iniezione di liquidità rappresent­i un toccasana al bilancio, va anche considerat­o che almeno di una parte di quei denari dovrebbe alla fine beneficiar­e chi paga.

Vincoli di destinazio­ne non vanno di moda, ma pensare a investimen­ti volti a favorire la permanenza di chi viene a Milano per lavoro o turismo, potrebbe essere una leva per spingere ulteriorme­nte la crescita del gettito.

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