UN GETTITO ANDATA E RITORNO
La nuova dimensione della quotidianità milanese emerge da alcuni semplici numeri presentati da Palazzo Marino. Nei primi sette mesi di quest’anno sono finiti nelle casse del Comune 39,2 milioni di euro provenienti dalla sola tassa di soggiorno, quei tre euro che chi dorme a Milano è tenuto a versare ogni notte alla struttura che lo ospita. È facile prevedere che al prossimo 31 dicembre sarà ampiamente superata la barriera dei 45 milioni, consuntivo totale del 2017, con previsioni addirittura oltre i 60 milioni.
Milano, la città delle industrie, dal 2015 ha iniziato a scoprire le sue potenzialità turistiche e questi sono i primi risultati. Calcolatrice alla mano, la tassa di soggiorno porta quotidianamente nelle casse del Comune di Milano oltre 185 mila euro, quasi quanto incassato in tre mesi (aprilegiugno) dal Comune di Palermo grazie al recente accordo con Airbnb. È proprio la dimensione del gettito che deve aprire gli occhi. Perché se è evidente che per il Comune, alle prese da anni con il taglio dell’Imu sulla prima casa, questa quotidiana e montante iniezione di liquidità rappresenti un toccasana al bilancio, va anche considerato che almeno di una parte di quei denari dovrebbe alla fine beneficiare chi paga.
Vincoli di destinazione non vanno di moda, ma pensare a investimenti volti a favorire la permanenza di chi viene a Milano per lavoro o turismo, potrebbe essere una leva per spingere ulteriormente la crescita del gettito.