Rincari a primavera e nuovi tornelli
Slitta il ticket a 2 euro. Barriere anti-evasione: si parte da Duomo, Cadorna e Porta Genova
Le nuove tariffe del trasporto pubblico non entreranno in vigore a gennaio come previsto in un primo momento, ma a inizio marzo o a inizio aprile. La maggioranza ha trovato l’accordo: rincari per il biglietto singolo, abbonamenti annuali invariati e rateizzati e agevolazioni per giovani e anziani. Una manovra da 51 milioni di euro. Dalla primavera/estate in arrivo tornelli anti-evasori in metrò.
Il dado è tratto. L’accordo nella maggioranza c’è. E c’è anche una data. Le nuove tariffe del trasporto pubblico non entreranno in vigore a gennaio come previsto in un primo momento ma a inizio marzo o a inizio aprile. Ecco la proposta che il Comune ha girato all’Agenzia di bacino dopo una lunga mediazione tra le forze di governo. Rincari da una parte, agevolazioni dall’altra. Una sintesi che porterà nelle casse del Comune 51 milioni, soldi che servono per coprire il disavanzo tra l’aumento di chilometri del servizio e i minori trasferimenti statali e regionali. Nel primo anno, visto che si partirà a marzo o aprile, l’incasso si fermerà a 38 milioni. Le agevolazioni sul piatto valgono una quarantina di milioni. Se si fossero aumentati proporzionalmente tutti i titoli di viaggio l’incasso sarebbe stato di 97,6 milioni.
Serve un ripasso generale. Partiamo dagli estremi: il biglietto ordinario passerà da 1,5 a 2 euro con un rincaro del 33 per cento, per l’abbonamento annuale nessun aumento, resta congelato a 330 euro e la cifra potrà essere rateizzata. In mezzo tanti cambiamenti. Quello più consistente riguarda l’aumento del giornaliero che passa da 4,5 a 7 euro con una variazione del 55,6 per cento. A ruota segue il settimanale che passa da 11,30 a 17 euro con un aumento del 50,5 per cento. Mentre l’abbonamento mensile, uno dei più utilizzati, avrà un rincaro più moderato: si passa da 35 a 39 euro con una variazione dell’11,4 per cento. Sparisce il 2x6. Lungo il pacchetto di ciò che resterà invariato. Riguarda giovani e anziani (anche se qualche cambiamento c’è). La mediazione politica ha fatto sì che il mensile under 26 resti fermo a 22 euro. Altrettanto l’annuale. Così per il costo del mensile e annuale senior. Con una modifica. La possibilità di avere l’abbonamento senior sarà solo per i residenti a Milano e scatterà al momento dell’accesso alla pensione, garantendo la continuità per chi ce l’ha già dopo una verifica con la Regione. Un’altra novità introdotta dopo gli incontri con la maggioranza riguarda l’abbonamento senior mensile e annuale — il cosidetto off peak, fuori dall’orario di punta —, ossia la possibilità per gli anziani di utilizzare i mezzi dopo le 9.30 con uno forte sconto (16 euro per il mensile e 170 per l’annuale). Da quando entreranno in vigore le nuove tariffe chi ha questo tipo di abbonamento potrà utilizzare i mezzi di superficie fin dall’inizio del servizio (escluso il metrò) e non come ora solo dopo le 9.30. Infine c’è la gratuità per tutti i minori di 14 anni anche non accompagnati, proposta lanciata da Alice Arienta. Sarà sufficiente mostrare la tessera fornita dal Comune.
Per il 2020, Palazzo Marino
sta studiando altre possibili iniziative. Quella che convince di più il sindaco Beppe Sala è l’introduzione di forme di abbonamento pluriennali (proposta di Milano Progressista) economicamente vantaggiose. Altra proposta portata avanti dal Pd è quella di abbinare l’abbonamento under 26 alla tessera di BikeMi. Infine il «biglietto breve» richiesto con forza da Carlo Monguzzi. Palazzo Marino si è impegnato a studiare titoli di viaggio che possano essere inseriti su tessere ricaricabili e a scalare compatibili con il biglietto breve. Per chi è disoccupato o ha un Isee inferiore a 6 mila euro l’annuale resta a 50 euro. «È un aumento molto attenuato dal fatto che gli abbonamenti annuali non aumentano, anzi vengono rateizzati — dice Sala — L’aumento dei mensili è molto basso e vengono tutelate le fasce più deboli, come giovani e pensionati. Credo che sia stato fatto un grande lavoro. Mi auguro che i milanesi capiranno. E quelli che viaggiano lo capiranno perché basta andare nel resto d’Europa a veder quanto costano i biglietti». «La nostra strategia — dice l’assessore Marco Granelli — è quella di promuovere l’utilizzo del mezzo pubblico promuovendo e rendendo sempre più conveniente l’abbonamento annuale rateizzato e diminuendo l’uso dell’auto». Non tutti la pensano così. FI sale sulle barricate - «Aumento vergognoso» - e fa partire una raccolta di firme contro i rincari. «Il centrosinistra è riuscito a mettere le mani in tasca ai milanesi per la seconda volta» dice l’assessore regionale Riccardo De Corato. Replica il capogruppo pd Filippo Barberis: «Con le nostre energie, da soli, senza Regione e Stato siamo riusciti a mettere in campo decine di milioni per tutelare gli abbonati e le fasce deboli».