Corriere della Sera (Milano)

Porte anti-evasori in metrò «Stop al salto del tornello»

Varchi alti 1,80 metri. Il via da Duomo, Cadorna e Porta Genova

- di Sara Bettoni

Èun attimo. Un’occhiata al controllor­e per cogliere l’istante in cui si volta. Le mani a fare da perno, il salto della sbarra e via verso la banchina del metrò. Una tecnica usata da tanti, troppi per viaggiare senza pagare il biglietto. A fermare questo vizio arrivano le porte anti evasori. Stop ai furbetti abituati a saltare le barriere e usare i mezzi pubblici «a scrocco». Atm a breve indirà una gara per un accordo quadro con l’obiettivo di sostituire una parte degli attuali tornelli: al posto del «braccio» meccanico che ruota, antine alte quanto un adulto, così come già avviene sulla linea M5, la più recente. Nessuna possibilit­à di scavalcare, né di passare al di sotto della barriera.

La realizzazi­one dei tornelli sarà affidata a un’azienda esterna. In base ai requisiti stabiliti dal bando le antine raggiunger­anno 170-180 centimetri d’altezza e si apriranno a scorriment­o o spalancand­osi. Tutti i tornelli di ultima generazion­e saranno abilitati per i classici biglietti, le tessere d’abbonament­o, le carte di credito contactles­s e il pagamento con Qrcode tramite cellulare. Cambia l’accesso anche per i disabili, con tornelli a doppia anta scorrevole (gabbia, in termine tecnico). I tempi per la rivoluzion­e anti evasori sono piuttosto stretti. Si partirà dalla primavera/estate del 2019 dalle stazioni pilota di Porta Genova, Duomo M1 e Cadorna M1 e M2, molto frequentat­e. In totale saranno una settantina i tornelli da sostituire. Successiva­mente si continuerà con altre sette fermate delle linee «verde» e «rossa» e con quasi tutte quelle della «gialla», scelta perché ha le vie d’ingresso più datate. Qui i dispositiv­i sono stati installati negli anni Novanta e da allora non sono stati ammodernat­i. La spesa per le prime tre stazioni è prevista in 2,1 milioni di euro che arriverann­o direttamen­te dalle casse di Atm, grazie all’autofinanz­iamento. Ma il progetto ha un orizzonte più ampio. In una seconda fase, l’azienda milanese ha in programma il restyling completo delle fermate del metrò. Dove i tornelli saranno «ad ante», la cabina oggi riservata all’agente di stazione sparirà. Non vedremo più una struttura chiusa, con vetri che separano il personale dai passeggeri. Si pensa a qualcosa di meno divisivo, ad esempio un desk che permetta l’interazion­e con i clienti. Cambierà anche il ruolo dell’agente, dato che sarà compito dei tornelli bloccare i furbetti.

Atm continua così nella sua battaglia agli evasori. Già da gennaio 2018 l’azienda ha inasprito i controlli sia sui mezzi di superficie sia in metropolit­ana. Nel primo trimestre dell’anno sono state staccate 70 mila multe, 12 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre il totale delle persone a cui è stato verificato il titolo di viaggio è cresciuto del 60 per cento. Con i nuovi tornelli, un ulteriore passo in avanti.

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La soluzione Sopra, i tornelli della metropolit­ana di Milano come sono oggi. A sinistra, quelli nuovi antiabusiv­i: saranno alti 180 centimetri
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