Porte anti-evasori in metrò «Stop al salto del tornello»
Varchi alti 1,80 metri. Il via da Duomo, Cadorna e Porta Genova
Èun attimo. Un’occhiata al controllore per cogliere l’istante in cui si volta. Le mani a fare da perno, il salto della sbarra e via verso la banchina del metrò. Una tecnica usata da tanti, troppi per viaggiare senza pagare il biglietto. A fermare questo vizio arrivano le porte anti evasori. Stop ai furbetti abituati a saltare le barriere e usare i mezzi pubblici «a scrocco». Atm a breve indirà una gara per un accordo quadro con l’obiettivo di sostituire una parte degli attuali tornelli: al posto del «braccio» meccanico che ruota, antine alte quanto un adulto, così come già avviene sulla linea M5, la più recente. Nessuna possibilità di scavalcare, né di passare al di sotto della barriera.
La realizzazione dei tornelli sarà affidata a un’azienda esterna. In base ai requisiti stabiliti dal bando le antine raggiungeranno 170-180 centimetri d’altezza e si apriranno a scorrimento o spalancandosi. Tutti i tornelli di ultima generazione saranno abilitati per i classici biglietti, le tessere d’abbonamento, le carte di credito contactless e il pagamento con Qrcode tramite cellulare. Cambia l’accesso anche per i disabili, con tornelli a doppia anta scorrevole (gabbia, in termine tecnico). I tempi per la rivoluzione anti evasori sono piuttosto stretti. Si partirà dalla primavera/estate del 2019 dalle stazioni pilota di Porta Genova, Duomo M1 e Cadorna M1 e M2, molto frequentate. In totale saranno una settantina i tornelli da sostituire. Successivamente si continuerà con altre sette fermate delle linee «verde» e «rossa» e con quasi tutte quelle della «gialla», scelta perché ha le vie d’ingresso più datate. Qui i dispositivi sono stati installati negli anni Novanta e da allora non sono stati ammodernati. La spesa per le prime tre stazioni è prevista in 2,1 milioni di euro che arriveranno direttamente dalle casse di Atm, grazie all’autofinanziamento. Ma il progetto ha un orizzonte più ampio. In una seconda fase, l’azienda milanese ha in programma il restyling completo delle fermate del metrò. Dove i tornelli saranno «ad ante», la cabina oggi riservata all’agente di stazione sparirà. Non vedremo più una struttura chiusa, con vetri che separano il personale dai passeggeri. Si pensa a qualcosa di meno divisivo, ad esempio un desk che permetta l’interazione con i clienti. Cambierà anche il ruolo dell’agente, dato che sarà compito dei tornelli bloccare i furbetti.
Atm continua così nella sua battaglia agli evasori. Già da gennaio 2018 l’azienda ha inasprito i controlli sia sui mezzi di superficie sia in metropolitana. Nel primo trimestre dell’anno sono state staccate 70 mila multe, 12 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre il totale delle persone a cui è stato verificato il titolo di viaggio è cresciuto del 60 per cento. Con i nuovi tornelli, un ulteriore passo in avanti.