Corriere della Sera (Milano)

«West Side Story» ricordando Bernstein

Tocca al pupillo John Axelrod ricordare il grande compositor­e con la Filarmonic­a della Scala e le Danze di «West Side Story»

- Di Enrico Parola a pagina

Bernstein gli ha insegnato che è (quasi) tutta una questione di carattere. Quando, sedicenne, iniziò a suonare col grande Lenny si sentì dire: «Diventerai un direttore d’orchestra perché ami la gente e un direttore suona con le persone, sono loro il suo strumento». E nelle lunghe chiacchier­ate durante le prove il mitico pianista-compositor­e-direttore americano gli fece capire come «per cogliere la verità di certa musica, penso innanzitut­to alla mia, non bisogna guardare ai contenuti, ma prima di tutto al suo carattere». John Axelrod ha fatto tesoro della sua straordina­ria esperienza con Bernstein e stasera è ospite alla Scala per firmare l’omaggio della Filarmonic­a al maestro americano nel centenario dalla nascita. Ne interprete­rà il Divertimen­to per orchestra e le Danze sinfoniche da «West Side Story»: «Le ho studiate con lui; proprio lavorando su questo brano mi fece capire l’importanza del carattere, dello spirito; che in lui voleva dire innanzitut­to gioia. La Filarmonic­a mi ha confermato già dalla prima prova di essere un’orchestra fenomenale perché è subito entrata nello spirito di Bernstein. Pensavo di dover parlare tanto per farglielo capire, un po’ alla Lenny, invece ho fatto come dice Chailly: la parola con cui un direttore comunica ai suoi strumentis­ti è il gesto; con gli scaligeri sono bastati i gesti».

Non scontato per chi abitualmen­te suona Verdi e Puccini: «Ma Bernstein è anche Puccini, in lui c’è tanto lirismo e l’operista toscano era uno dei suoi autori prediletti. Nel 2006 ho avuto l’onore di far coincidere il mio debutto al Piermarini col debutto alla Scala di “Candide”, in un allestimen­to memorabile di Carsen: vi ho contato 52 citazioni di altri autori, tutte fatte con l’ironia, il sorriso e la leggerezza tipiche del mio maestro». È questo particolar­e aspetto che collega l’altra parte del programma, dedicata a Luciano Berio con le «Quattro versioni originali della Ritirata notturna di Madrid di Boccherini» e la Sinfonia per otto voci e strumenti che il compositor­e ligure dedicò proprio a Bernstein cinquant’anni fa; solisti della “prima”, con Berio sul podio della New York Philharmon­ic, sono gli stessi solisti di stasera, i Swingle Singers. «Anche Berio amava fare tantissime citazioni e la Sinfonia ne è piena, ma a differenza di Bernstein, che riusciva a essere sempre ironico, lui è tremendame­nte serio; me lo faceva notare Lenny, che amava quest’opera e la diresse mentre ero con lui». Axelrod ha imparato anche un altro amore dal maestro, quello per la tavola: «Ho creato un mio sito, “Italiano vero”, dove indico i migliori ristoranti italiani che ho provato girando il mondo; e ogni volta che arrivo qui cerco di scoprirne qualcuno nuovo. Venerdì sera sono stato a “Il luogo di Aimo e Nadia”, dove ho mangiato benissimo e ho assaggiato un Amarone del 2009 strepitoso».

 A cappella

Ad aprire il programma la Sinfonia per otto voci e orchestra di Berio con i Swingle Singers

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 ??  ?? Texano John Axelrod, 52 anni, è stato allievo di Leonard Bernstein di cui ricorre il centenario della nascita. A sinistra, i Swingle Singers
Texano John Axelrod, 52 anni, è stato allievo di Leonard Bernstein di cui ricorre il centenario della nascita. A sinistra, i Swingle Singers
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