LA SCUOLA ALLA PROVA DEI CONTI
Èalmeno dalla riforma Croce-Gentile di quasi un secolo fa che la scuola pubblica a settembre risveglia speranze e ansie di ogni genitore: riforme che non finiscono mai; dibattiti sulle risorse insufficienti; polemiche sulle responsabilità, discussioni tra umanisti e cultori delle discipline scientifiche. Forse è per questo che con l’ingresso dei figli nelle aule si diventa fin dalle elementari «stakeholder» di un complesso ecosistema fatto di gestioni ministeriali e fondi pubblici. Ma anche di buona volontà da parte dei dirigenti e dei professori, oltre che degli stessi genitori. La scuola è una società civile perfetta dove la voglia di fare locale vale almeno quanto le risorse economiche nazionali. Anche se questo non può certo diventare la scusa per fermare ogni riforma come ha già detto il ministro Bussetti: oggi esistono molti buoni e nuovi motivi per riflettere sul necessario rafforzamento dell’ecosistema educativo. Pensiamo solamente al bullismo che ha trovato nella Rete un potente alleato. O alle sfide dei nuovi linguaggi come il coding che favoriranno la comprensione di un mondo del lavoro che molti faticano anche solo ad immaginare. Ecco perché non vanno archiviate come stranezze le scelte come quella del liceo Leonardo da Vinci di Milano di avvalersi addirittura, come fossero un’azienda, di una piattaforma di Deloitte per il «bilancio». Può essere un test valido anche per gli altri, non foss’altro perché può essere un parametro del pesante costo dell’educazione. E ricorda che la buona volontà potrà molto, ma non tutto.