«Così ho riconosciuto il mio aggressore»
Parla il barista sfregiato a maggio
Dopo l’aggressione (il 5 maggio scorso uscì dal suo locale per accertarsi che i suoi clienti fossero al sicuro e venne sfregiato) Alessio Angelini, 27 anni, socio del pub «Brass Monkey» sul Naviglio Pavese, con altri gestori di locali della zona ha creato un sistema di sicurezza per quell’area del divertimento vicino alla Darsena. Una decina di ragazzi che raccolgono le bottiglie in strada, controllano e sono in continuo contatto col commissariato. Sono stati proprio questi ragazzi, l’altra notte, a riconoscere l’aggressore del 5 maggio, che è stato poi denunciato dalle Volanti della polizia.
Quella mattina, uscendo dal pronto soccorso, aveva 51 punti sul volto, per contenere un lungo sfregio che gli correva lungo la guancia. Era il 5 maggio scorso. Non s’era trovato in una rissa, come qualcuno disse, era solo uscito dal suo locale, il «Brass Monkey», sul Naviglio Pavese, per controllare che tutti i clienti fossero al sicuro e per recuperare l’arredamento. Una rissa in strada c’era, e un ragazzo si avvicinò e l’aggredì con un coccio di bottiglia. L’altra sera, quello stesso ragazzo è stato riconosciuto nella stessa zona (e poi identificato e denunciato dalle Volanti della polizia) dai ragazzi che fanno sicurezza per i locali su quel pezzo del Naviglio: e tra queste due date sta scritta anche la storia recente di quella parte del distretto milanese del divertimento, una storia della quale Alessio Angelini, 27 anni, è stato protagonista come vittima di quell’aggressione e poi, soprattutto, di una nuova forma di collaborazione per la sicurezza.
«Da quel giorno — racconta Angelini — con un’altra de- cina di locali abbiamo il nostro sistema di sicurezza, una decina di ragazzi che non sono dei “buttafuori”, ma raccolgono le bottiglie per evitare che restino in strada, controllano, intervengono se si crea qualche situazione critica, e soprattutto sono sempre in collegamento diretto con il commissariato “Ticinese”. Negli ultimi tempi ci sono stati cinque arresti della polizia grazie a questa collaborazione, che riteniamo fondamentale per la tranquillità e la sicurezza di un tratto del Naviglio, fino a via Gola, che è sempre stato quello più complicato».
Il socio del «Brass Monkey» racconta di aver avuto grande attenzione dalle forze dell’ordine, che hanno intensificato la presenza, ma di aver trovato invece «un muro» in Comune, di fronte alla richiesta di un aiuto per far vivere di più quella sponda del canale, «magari grazie alla presenza di attività ambulanti».
Il ragazzo indicato come responsabile dell’aggressione del 5 maggio è italo-egiziano, vive in periferia, ha 19 anni e molti precedenti penali alle spalle (sempre per reati violenti). L’altra notte, di fronte alla polizia, ha ammesso di aver partecipato alla rissa di quella sera, ma non di aver sferrato quel colpo con la bottiglia.