Rider investita da un pirata Insorge la Cgil
La polizza assicurativa aziendale non prevede risarcimenti né giorni di malattia
Sabato sera, attorno alle 21,30. È l’ora più calda, per un rider, la fascia oraria e la serata in cui — spendendo energie sui pedali — si possono fare molte consegne. Cioè dare al bilancio della giornata, e quindi al reddito della settimana e del mese, dei connotati migliori. Ma proprio in quel momento, per Francesca Ruggero, 26 anni, che pedala e consegna cibo in tutta Pavia per conto della piattaforma Deliveroo, cambia tutto. In via Nazario Sauro, mentre si trova sull’attraversamento pedonale che accompagna la pista ciclabile, vede sbucare un’auto ad andatura «non lenta». L’impatto è inevitabile, la ragazza finisce a terra dolorante, rotolando per qualche metro sull’asfalto. L’auto si ferma poco più in là, il conducente scende, si avvicina, le chiede come sta e le dice che adesso chiamerà un’ambulanza. Dopodiché ritorna sui suoi passi, si mette al volante chiude la portiera e si allontana nel traffico.
Francesca viene poi condotta in ospedale, sente dolori ovunque, presenta escoriazioni su un braccio e una gamba e ha una caviglia decisamente gonfia. Niente di grave, dicono i medici, che la trattengono in osservazione anche per la giornata di domenica e che — riferisce Giuseppe, fidanzato e collega della vittima — sembrano orientati verso una prognosi di otto-dieci giorni. «Ha pianto molto — racconta il ragazzo — al di là dei dolori, lo spavento è stato forte. E poi anche la rabbia di vedere quel tipo andarsene in quel modo e lasciarla lì a terra. E poi è preoccupata perché la bici è distrutta e per un po’ non potrà lavorare». Ecco il problema che, una volta accertate le condizioni di salute, si pone in modo prepotente dopo ogni incidente che coinvolge un rider: nessun risarcimento per i danni, nessun riconoscimento dei giorni di infortunio, insomma nessuna rete di protezione. «C’è una polizza assicurativa aziendale — dice ancora il fidanzato — ma dobbiamo ancora capire quali copertura offra di fronte a una perdita di reddito che va da 40 a cento euro al giorno».
Francesca Ruggero è iscritta alla Filt Cgil, e il segretario milanese del sindacato dei trasporti, Luca Stazione, commenta: «Le offriremo tutto il nostro appoggio. Però, mentre aspettiamo dal legislatore che dalle parole si passi ai fatti, i rider continuano a lavorare senza le tutele dei contratti». E in questo limbo le imprese sembrano più interessate a difendere la loro reputazione della qualità del lavoro».