Ginevra folgorata dall’opera di Rossini
Il colpo di fulmine per Ginevra Costantini Negri fu a otto anni per «Il barbiere di Siviglia». Dieci anni dopo, la lanciatissima pianista milanese conserva la passione per Rossini e, nel 150° della sua morte, ne celebra il genio in una serie di concerti e nel disco «Il mio piccolo teatro privato» (Concerto Classic) di cui la giovane virtuosa esegue una selezione nell’incontro-concerto «Une pensée à Rossini - I Péchés de Vieillesse e gli anni del silenzio» oggi nella sede milanese di Italia Nostra (ore 18, via Duccio di Boninsegna 21, gratuito). Al musicologo Mario Marcarini il compito di tratteggiare i caratteri salienti del «vecchio» Rossini pianistico messi poi in evidenza dall’esecuzione di Costantini Negri. «I “Péchés de Vieillesse” sono capolavori da salotto purtroppo poco noti», spiega la fresca diciottenne pianista. «Rossini è unico nel trasporre l’opera sulla tastiera: il suo è un vero “teatro pianistico” che sa essere raffinatamente malinconico come in “Une pensée à Florence”, oppure divertente come in “Marche et Reminiscences pour mon dernier voyage” in cui si immagina, dopo morto, declamare i titoli dei suoi capolavori per farsi aprire le porte del Paradiso. E stasera suonerò anche “Petit train de plaisir”, per me l’emblema della produzione pianistica rossiniana. Spero così di contribuire a fare conoscere questi gioielli».