Corriere della Sera (Milano)

Ginevra folgorata dall’opera di Rossini

- Daniela Zacconi

Il colpo di fulmine per Ginevra Costantini Negri fu a otto anni per «Il barbiere di Siviglia». Dieci anni dopo, la lanciatiss­ima pianista milanese conserva la passione per Rossini e, nel 150° della sua morte, ne celebra il genio in una serie di concerti e nel disco «Il mio piccolo teatro privato» (Concerto Classic) di cui la giovane virtuosa esegue una selezione nell’incontro-concerto «Une pensée à Rossini - I Péchés de Vieillesse e gli anni del silenzio» oggi nella sede milanese di Italia Nostra (ore 18, via Duccio di Boninsegna 21, gratuito). Al musicologo Mario Marcarini il compito di tratteggia­re i caratteri salienti del «vecchio» Rossini pianistico messi poi in evidenza dall’esecuzione di Costantini Negri. «I “Péchés de Vieillesse” sono capolavori da salotto purtroppo poco noti», spiega la fresca diciottenn­e pianista. «Rossini è unico nel trasporre l’opera sulla tastiera: il suo è un vero “teatro pianistico” che sa essere raffinatam­ente malinconic­o come in “Une pensée à Florence”, oppure divertente come in “Marche et Reminiscen­ces pour mon dernier voyage” in cui si immagina, dopo morto, declamare i titoli dei suoi capolavori per farsi aprire le porte del Paradiso. E stasera suonerò anche “Petit train de plaisir”, per me l’emblema della produzione pianistica rossiniana. Spero così di contribuir­e a fare conoscere questi gioielli».

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18 anni Ginevra Costantini Negri

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