Il budget dei Giochi Si parte da 400 milioni La Lombardia coprirà metà degli investimenti
Il vertice per le Olimpiadi lombardo-venete è fissato per giovedì a Venezia. Al tavolo siederanno i sindaci di Milano Beppe Sala e di Cortina Gianpietro Ghedina, insieme ai presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. E sarà la prima riunione operativa in vista della candidatura ai giochi invernali del 2026. Poi la partita si trasferirà a Buenos Aires, dove la candidatura italiana farà il suo debutto ufficiale ed entro la prima metà di ottobre affronterà l’esame del Comitato olimpico internazionale. Ma nel frattempo sono in corso calcoli, stime e progetti (ancora decisamente informali) sulle ripartizioni delle spese e sul costo prevedibile delle opere necessarie. Al momento è ipotizzata una partecipazione al budget olimpico tra i 207 e i 228 milioni per la Lombardia, attorno ai cento per il Veneto (si parla di 98) e tra i 35 e i 40 milioni per il Trentino Alto Adige. Sulla città di Milano le voci di spesa che stanno prendendo forma sono quelle relative al villaggio olimpico previsto allo Scalo Romana (125 milioni) e il palazzetto di Santa Giulia (16 milioni di euro). Ma il cantiere virtuale — che comprende la sistemazione del Palalido e del Forum di Assago — è ancora decisamente in divenire. E lo stesso vale per il piano «in stile Expo» che punta a coinvolgere il mondo economico lombardo. Anche questo percorso inizierà a prendere forma dopo l’incontro di giovedì.
Ieri il primo a mettere in circolazione la notizia dell’incontro veneziano è stato il sindaco Beppe Sala, prima di intervenire alla manifestazione «Milano calcio city», alla Triennale: «Stamattina ci siamo sentiti tra noi città candidate, a questo punto parlo di Milano e Cortina, e l’idea è quella di incontrarsi giovedì a Venezia, per fare una prima riunione operativa. Siamo determinati ad andare avanti». «Colgo con molto favore — ha aggiunto il sindaco — l’idea di incontrarci, perché a questo punto bisogna manifestare con chiarezza la volontà e cominciare a capire cosa bisogna fare, in che tempi, dato che il dossier di candidatura va preparato rapidamente la prossima settimana». Cioè quando inizierà la riunione del Cio a Buenos Aires. «Speriamo — ha detto ancora Sala — che se ne venga fuori perlomeno con un gradimento alla nostra candidatura». Sull’operazione, tuttavia, grava ancora l’ipotesi che Torino, dopo essere uscita dalla formazione a tre con Milano e Cortina, potrebbe presentare una propria candidatura, in concorrenza con quella lombardo-veneta. Ma su questo il sindaco si limita a dire: «Mi
sono un po’ messaggiato con la Appendino, però francamente no, non so veramente se lei continuerà a voler presentare comunque una candidatura competitiva».
Anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha voluto confermare su Facebook l’incontro veneziano del 4 ottobre e lancia due hashtag: «#AsseLombardoVeneto #Unitisivince». Gli amministratori locali interessati sanno bene che è iniziata anche una corsa contro il tempo. La settimana prossima, infatti, è già in programma la riunione del Cio a Buenos Aires, dove il Coni porterà la candidatura italiana. Prima di partire, però, il presidente Giovanni Malagò intende trasformare il «pieno sostegno» del governo in appoggio ufficiale. Il primo verdetto è atteso entro metà ottobre.