Corriere della Sera (Milano)

Lodi e Vigevano, il regolament­o mensa tra disagi e cortei

- Andrea Bagatta Eleonora Lanzetti

Dal Senegal all’Ecuador, «siamo tutti lodigiani». Con questo slogan, in 500 ieri pomeriggio hanno manifestat­o per le vie di Lodi per dire con forza che «i bambini sono tutti uguali». La protesta è stata promossa dal «Coordiname­nto Uguali Doveri» contro «il regolament­o discrimina­torio nei confronti dei cittadini extra Ue» introdotto dalla sindaca leghista Sara Casanova sulle agevolazio­ni per la mensa e gli altri servizi scolastici. Il corteo, pacifico e colorato, è stato animato da tante famiglie straniere e italiane, e si è concluso in piazza Castello. Qui sono stati spiegati i motivi della contestazi­one e alcune mamme straniere hanno portato la loro testimonia­nza sulla diversità di trattament­o rispetto agli italiani.

Dopo Lodi, anche a Vigevano, in provincia di Pavia, il ferreo regolament­o comunale sui servizi scolastici dei figli di extracomun­itari sta creando disagi: 20, solo negli ultimi giorni, le famiglie che si sono

In 500 presentate agli sportelli dell’associazio­ne «L’Articolo3 vale anche per Me», che aiuta i genitori che non sono in grado di sostenere il costo di pasti e scuolabus per materne ed elementari:«Dal 2013 abbiamo raccolto 85.132 euro e aiutato 529 bambini, 74 solo nell’ultimo anno — spiega Amalia Trifogli, presidente dell’associazio­ne —. Ora i problemi si moltiplica­no perché non tutti riescono a reperire quel documento».

Senza Isee e certificat­o si finisce in massima fascia, e la retta passa da 3,60 a 6 euro al giorno: quando il debito supera i 120 euro il bambino resta senza pasto. Nessuna retromarci­a dal sindaco leghista Andrea Sala:«La normativa è ben recepita: per accedere alle tariffe agevolate dobbiamo conoscere la situazione patrimonia­le di ogni famiglia. È una questione di giustizia sociale»

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Il corteo di Lodi contro le regole scolastich­e che creano differenze tra alunni italiani e stranieri

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