Corriere della Sera (Milano)

Idee da finanziare

GIOVANI CAPITANI DI VENTURA

- Di Massimo Sideri

Nel 1471 si presentò a Milano un curioso «startupper». Si chiamava Panfilo Castaldi e si deve a lui la prima esperienza tipografic­a importante nella città (pubblicò il De verborum

significat­ione di Pompeo Festo). Si era negli anni immediatam­ente successivi alla rivoluzion­e della stampa a caratteri mobili di Gutenberg e Castaldi tentò la sua avventura, fallendo (lo stesso Gutenberg venne schiacciat­o dai debiti e dovette cedere anche la sua invenzione). Oggi, nei confronti degli startupper, Milano dovrebbe riporre la stessa attenzione: mutatis mutandis a Gutenberg è subentrato Internet e tra i ragazzi che arrivano con inventiva e una creatività invidiabil­e potrebbe esserci anche il nuovo Castaldi. Certo, questa è la sfida: separare le idee dai fenomeni circensi che, talvolta, hanno anche più seguito mediatico magari perché più facilmente attirano la curiosità. Ma c’è un’altra sfida da non dimenticar­e: un’idea geniale come aprire una tipografia nel 1471 ha bisogno di finanziame­nti per non morire nella culla. Milano è già la capitale dei cosiddetti capitali di ventura. L’avvio di un nuovo fondo seguito anche dal Politecnic­o di Milano non può che rafforzare questo presidio della città. E anche se finora è mancato un contesto attrattivo sarebbe ingiusto non notare che le cose stanno cambiando, proprio a Milano. Per esempio nel fintech, come nel biotech. Le cose hanno iniziato a funzionare quando abbiamo capito che non dovevamo replicare le esperienze altrui. Ma cercare i nostri Panfilo Castaldi.

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