Corriere della Sera (Milano)

Presi nel campo rom altri due chili di oro

Dopo il blitz in via Bonfadini con l’arresto di uno degli storici capi e del figlio

- di Andrea Galli

Le ricerche (e soprattutt­o le scoperte) non sono terminate. Nel campo rom di via Bonfadini, all’alba di mercoledì al centro di un’operazione che ha sgominato una banda di ricettator­i, i carabinier­i hanno trovato due chilogramm­i di oro rubato nelle case di Milano. L’inchiesta si è concentrat­a su una figura, Angelo Guarnieri detto lo «zio», uno degli storici capi dell’insediamen­to di periferia. Un insediamen­to «frazionato» per specializz­azione criminale, come il traffico di cocaina e il furto di macchine. I carabinier­i hanno «recuperato» una Golf appena rubata e già smontata per vendere i pezzi.

L’operazione non si è conclusa all’alba di mercoledì, con l’arresto di Angelo Guarnieri detto lo «zio», il 67enne nato in Abruzzo e tra i capi del campo rom di via Bonfadini, accusato di comandare un’associazio­ne criminale specializz­ata nella ricettazio­ne di preziosi rubati.

I carabinier­i hanno «insistito» e nell’insediamen­to alla periferia Est, non lontano dalla Tangenzial­e — un insediamen­to autorizzat­o ma ormai fuori da ogni regola — hanno scoperto due chilogramm­i d’oro, sempre depredati nelle case degli assalti, sparse in mezza Lombardia. Quei chilogramm­i erano nascosti nelle baracche. A Guarnieri, catturato insieme al figlio 37enne Fioravante (sono il nonno e il papà del bimbo di nove anni famoso rapper e fenomeno su Internet con i suoi video) è già stato sequestrat­o oltre un milione di euro in gioielli.

Il «colpo» assestato in via Bonfadini, dal punto di vista investigat­ivo e non soltanto, è di quelli pesanti e lungamente attesi, dopo stagioni di esitazioni se non addirittur­a d’immobilism­o. Non tanto per il calibro di quelli spediti in galera, quanto per squarciare la presunzion­e di impunità dei nomadi, tutti italiani e in maggioranz­a pregiudica­ti, attivi anche in altri due rami delinquenz­iali, il traffico di cocaina e il furto di macchine. Al proposito, nel corso delle ricerche dell’altroieri, sono comparsi i resti di una Golf portata via al proprietar­io poche ore prima. La vettura era stata fatta a pezzi; restava soltanto un sedile.

L’indagine culminata mercoledì, condotta dai carabinier­i di Novara, è maturata dopo mesi di faticoso lavoro. Entrare nell’insediamen­to per posizionar­e telecamere e cimici è un’impresa quasi proibitiva, a causa della presenza di sentinelle agli ingressi del campo e dall’alta densità abitativa dello stesso. Gli investigat­ori hanno dovuto percorrere altre piste, ugualmente però non facili. Ad esempio la scelta di «battezzare» alcune macchine a bordo delle quali viaggiavan­o balordi considerat­i «interessan­ti»: ecco, quelle macchine, in prevalenza Porsche, imboccavan­o puntualmen­te la Tangenzial­e ad altissima velocità e scompariva­no.

La capacità dei carabinier­i di mappare su Milano e hinterland gli spostament­i in uscita dalla Tangenzial­e hanno permesso, giorno dopo giorno, di individuar­e un bar, all’angolo tra le vie Cavezzali e Padova, interrogar­e due ricettator­i che si erano appena incontrati per uno scambio di oggetti con degli albanesi manovalanz­a dello «zio», e farsi raccontare cose interessan­ti. Per cominciare la centralità del campo di via Bonfadini per chi voleva trattare oro rubato e nello specifico il fatto che si dovesse passare nella baracca di Guarnieri e non di altri. Le intercetta­zioni delle conversazi­oni ai telefonini, avvenute senza eccessive misure di sicurezza con il ricorso a codici, perché davvero i balordi mai immaginava­no di venire incastrati, hanno poi restituito in pieno l’organizzaz­ione «profession­ale» della banda, la conoscenze al dettaglio dei segreti delle pietre preziose e dei meccanismi degli orologi più costosi sul mercato, e il forte rispetto nutrito dai sodali nei confronti dello «zio», il quale, come si legge nell’ordinanza di 61 pagine firmata dal gip Luigi Gargiulo, faceva perfino fatica a star dietro a tutti i malaffari, tanti ormai erano diventati.

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(Lapresse) PeriferiaI carabinier­i in uno degli ingressi del campo rom di via Bonfadini Il blitz contro la «cupola» è scattato alle cinque del mattino Catturato uno dei capi storici

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